"Escursioni in montagna: ecco i segreti per affrontare l'esperienza"

Soccorso Alpino, boom di interventi. Il responsabile Leonardi: "Tanti gli appassionati in più ma serve cautela per non trovarsi nei guai"

Alcune attività del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico

Alcune attività del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico

Ascoli Piceno, 9 maggio 2021 - I soccorsi in montagna aumentano esponenzialmente. Lo dicono i dati raccolti dal Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, che hanno registrato un’impennata record, con più di 10mila interventi in tutta Italia. Il trend locale, purtroppo, rispecchia quello nazionale. Ne abbiamo parlato con Nino Leonardi, responsabile della delegazione alpina regionale del ‘Cnsas’.

Leonardi, iI numero degli interventi è preoccupante? "Si, ed è cresciuto vertiginosamente a livello regionale. Nel 2020 abbiamo superato i 90 interventi, mentre negli anni precedenti stazionavamo sui 50. In provincia di Ascoli ne contiamo 30 effettuati dalla stazione locale, a cui si aggiungono altre 12 operazioni condotte da quella di Montefortino".

Come è cambiato l’approccio alla montagna? "È bello vedere che molte persone si sono avvicinate, ma molti lo hanno fatto senza alcuna cognizione, preparazione né attrezzatura".

Come è iniziato il 2021? "Si registra già un ulteriore incremento dei soccorsi. Ad oggi, in regione, siamo a 34: un numero anomalo, che spaventa in attesa dell’estate".

Quanti soccorritori conta la squadra ascolana? "Siamo 28, tutti volontari. Lavoriamo in convenzione con la sanità nazionale, che ci fornisce fondi per mezzi, attrezzatura e formazione. Il nostro è un volontariato altamente specializzato, portato avanti per autosolidarietà".

Come nasce questa ‘squadra della salvezza’? "Tutto ebbe inizio negli ’50: i montanari soccorrevano altri montanari, perché solo chi conosce la montagna può affrontare i pericoli che nasconde".

Come gestite le emergenze?

"Le segnalazioni ci arrivano dal 118 o dai vigili del fuoco. Purtroppo, non abbiamo un numero di pubblica utilità. Quando ci arriva la chiamata partiamo dal nostro magazzino, ma ognuno di noi tiene sempre la sua dotazione in auto, così da poter partire da qualunque posto e rapidamente".

E la localizzazione? "Le nuove tecnologie ci assistono e il Cai ha attivato un l’app ‘GeoresQ’, utile a tracciare il percorso e a lanciare l’allarme con un tasto".

Quali consigli a chi si avventura in montagna? "Guardare le previsioni meteo; studiare l’itinerario; usare attrezzatura adeguata; partire ad orari consoni; capire bene i tempi di percorrenza e rapportarli alla propria condizione fisica; munirsi di abbigliamento adeguato; avvertire familiari e amici sul luogo verso cui si è diretti".

L’ultimo consiglio è interessante… "E salvifico. Spesso ci chiamano amici e parenti del disperso per dirci che è andato ‘in montagna’. Per noi è molto difficile localizzare la zona e può accadere che ci sia assenza di segnale. Mettere a conoscenza i familiari sulla destinazione è un accorgimento che molti danno per scontato, ma può salvare la vita".