Falsi Green Pass, indagati in 23

Chiusura delle indagini per la vicenda che ruota intorno alla farmacia Angelini di Appignano

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Sono 23 le persone indagate dalla Procura di Ascoli nell’ambito della vicenda legata ai Green Pass che venivano favoriti presso la farmacia Angelini di Appignano. Oltre al dottor Alberto Angelini e a due sue collaboratrici impegnate in farmacia, sono stati indagate altre 20 persone, clienti del farmacista che venne arrestato il 30 aprile scorso e, dopo alcuni giorni ai domiciliari, su istanza dell’avvocato Alessandro Angelozzi, fu rimesso in libertà. A tutti in questi giorni viene notificato l’avviso di chiusura delle indagini a seguito del quale gli indagati hanno 20 giorni di tempo per chiedere di essere sentiti dalla magistratura o produrre memorie difensive. All’esito la Procura deciderà se e per chi chiedere il processo. Angelini è accusato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Secondo l’impianto accusatorio, quale farmacista e legale rappresentante avrebbe falsamente attestato al sistema informatico "Tessere sanitarie" esiti diagnostici di tamponi antigenici mai eseguiti alle 20 persone indagate a loro volta. In questo modo avrebbe indotto in errore il ministero della Salute che ha rilasciato a queste persone il Green Pass. Un meccanismo posto in essere dall’8 dicembre 2021 al 28 febbraio 2022. Le due collaboratrici del farmacista sono accusate di aver concorso col dottor Angelini in alcuni casi a lui contestati, inserendo i relativi dati nel sistema informatico "Tessere Sanitarie". I 20 pazienti sono anche loro accusati di falsità ideologica in concorso con Alberto Angelini nell’attività di rilascio della certificazione verde, avendo richiesto al farmacista di Appignano di "attestare falsamente l’effettuazione tamponi". Tra gli indagati figurano professionisti, ristoratori, imprenditori di Ascoli, San Benedetto, Montedinove, Martinsicuro, Offida, Bellante, Castignano, Ancona, Castel di Lama, Colli. Curiosità, non c’è nessuno di Appignano, sede della farmacia, a parte Angelini.

Intanto è giunta ad un momento chiave anche l’inchiesta sui Green pass fasulli che ruota intorno al medico ascolano Giuseppe Rossi. Ha riguardato 72 persone; a 56 la Procura ha inviato l’avviso di chiusura delle indagini. Le altre 16 persone hanno chiesto di patteggiare già in fase di indagine, ammettendo le proprie responsabilità. A tutti gli indagati sono contestati in concorso i reati di falso ideologico, falso materiale commesso da pubblico ufficiale e la corruzione per atto contrario al dovere d’ufficio. Quest’ultimo reato in particolare comporta pene elevate, ma la legge prevede sconti di pena per chi in fase di indagine fornisce elementi utili per definire la vicenda oggetto d’inchiesta. Così hanno fatto i 16 che infine hanno chiesto di patteggiare. Per la magistratura ascolana le figure chiave dell’inchiesta, oltre al dottor Rossi, sono altri quattro indagati che fra settembre e dicembre 2021 avrebbero fatto da intermediari fra il medico e gli altri pazienti consegnando in cambio al dottore 100 euro per ogni ciclo vaccinale non effettuato. Anche il dottor Rossi in sede di indagini ha ammesso le sue responsabilità; la Procura lo accusa di peculato e tentata truffa ai danni dello Stato per le dosi di vaccino che ha ricevuto dal SSN ma di cui si è disfatto gettandole nell’immondizia.

p. erc.