Fazzini: "Arriva un’altra giornata di maltempo"

Il responsabile della società geologica ambientale: "In arrivo forti fenomeni anche se ci sono meno probabilità di grandinate"

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Mentre i sindaci chiedono alla Regione di farsi parte attiva nel chiedere al Governo lo stato di calamità naturale a seguito della grandinata di mercoledì, un’altra giornata di maltempo intenso è attesa oggi nell’Ascolano con la possibilità nel pomeriggio di un forte evento temporalesco, senza poter escludere del tutto un’ulteriore grandinata. Ne parliamo con Massimiliano Fazzini, responsabile nazionale della Società italiana geologica ambientale.

Dottor Fazzini, è in arrivo oggi un’altra forte grandinata?

"Per fortuna l’anticiclone africano ha ceduto leggermente il suo bordo orientale permettendo infiltrazioni di aria più fresca. Il passaggio di una nuova linea di instabilità dovrebbe manifestarsi in maniera più netta e decisa nel primo e medio pomeriggio, quando si potrebbero avere fenomeni simili a quelli di mercoledì scorso. Parliamo di fenomeni molto localizzati, ma di forte intensità e localmente grandinigeni. Una situazione dunque non molto diversa da quella che si è verificata con l’ultima perturbazione, anche se a mio avviso le probabilità di grandinate saranno inferiori, poiché nel frattempo la temperatura si è un po’ abbassata e quindi il contrasto termico fra l’aria fresca che arriva e l’aria pre esistente è meno forte; per cui probabilmente i fenomeni potrebbero essere meno votati a grandinate o forti colpi di vento, ma resta la possibilità di forti fenomeni".

Si parla di clima pazzo, di eventi atmosferici eccezionali. E’ corretto?

"No. Nella nostra zona a luglio e agosto le grandinate si sono sempre verificate, anche di forte intensità e foriere di danni soprattutto nel comparto agricolo, che in questo periodo raggiunge il livello di maturazione in molte delle sue produzioni. Quindi la grandinata di mercoledì non è stata un evento eccezionale, né nella quantità né nella tipologia della grandine caduta. E’ stata realmente eccezionale nel Teramano, soprattutto per la dimensione dei chicchi. Certamente quando si arriva da un mese e mezzo con temperature di 46 gradi sopra la media stagionale, con un elevato tenore di umidità relativa e la quasi totale assenza di vento, al primo ’spiffero’ di aria più fresca di origine atlantica era normale attendersi fenomenologie molto intense, brevi e soprattutto limitate nel tempo e nello spazio". Fino a che punto eventi simili sono prevedibili?

"Sono i fenomeni atmosferici in assoluto più difficili da anticipare, perché la formazione di strutture grandinigene è praticamente impossibile da prevedere anche attraverso i modelli matematici più sofisticati".

Peppe Ercoli