Ascoli, va a scuola con la febbre. Ragazza rimandata a casa

È successo ieri mattina al liceo Stabili-Trebbiani: "Misurata la temperatura per precauzione: con il rientro di tutti sarà una situazione difficile da gestire"

La misurazione della temperatura in un asilo (Foto d’archivio)

La misurazione della temperatura in un asilo (Foto d’archivio)

Ascoli, 13 settembre 2020 - Doveva sostenere l’esame integrativo per il passaggio ad un altro indirizzo di studi, ma nonostante il giorno prima avesse avuto qualche linea di febbre associata a vomito si è recata ugualmente a scuola da dove, però, dopo averle misurato la temperatura corporea e riscontrato che aveva 37,9 di febbre, è stata immediatamente rimandata a casa. E’ accaduto ieri mattina, e dunque a due giorni dalla partenza del nuovo anno scolastico, al liceo ‘Stabili-Trebbiani’ ad una studentessa.

"La famiglia – dice il dirigente scolastico del liceo ascolano, Arturo Verna – ci aveva avvisati del fatto che il giorno prima la ragazza avesse vomitato, ma non delle febbre. Stamattina (ieri mattina ndr ) quando è arrivata a scuola per precauzione le è stata misurata la temperatura corporea ed è stato constatato che aveva 37,9° C. Immediatamente, come da protocollo, abbiamo chiamato i genitori che hanno mandato un loro conoscente a riprenderla. Il problema, da lunedì, sarà proprio questo perché di casi simili ne accadranno decine e decine. E sarà una situazione di non facile gestione". Nel caso specifico accaduto ieri nel liceo di Ascoli la febbre è stata misurata perché la scuola sapeva che la studentessa stava poco bene, ma da domani, con il ritorno in classe di tutti, non sarà compito del personale scolastico rilevare la temperatura a ciascun alunno che entra. Il Comitato tecnico scientifico non ha infatti reputato opportuna la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso, né per gli alunni, né per il personale, ma ha disposto che non potrà accedere alla scuola chi manifesta sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37,5°C.

Saranno le famiglie, dunque, confidando nel loro buonsenso, che dovranno trattenere a casa il proprio figlio nel caso in cui avverta questi sintomi. Altro nodo da sciogliere è quello relativo alle mascherine che, secondo quanto disposto dal Ministero dell’istruzione, sarà la scuola a consegnarle grazie alla fornitura di 11 milioni di dispositivi al giorno messi a disposizione dal Commissario straordinario per l’emergenza. Peccato, però, che ancora non siano arrivate alle scuole in numero sufficiente per essere distribuite a tutti, studenti e personale, tant’è vero che nelle farmacie ascolane le chirurgiche stanno andando a ruba.

"In attesa della distribuzione da parte della Protezione civile – informa Verna –, il personale e gli studenti sono tenuti a portare autonomamente le mascherine previste dalle norme di igiene. Andranno indossate all’ingresso, nei corridoi e in tutte le circostanze al di fuori dell’aula in cui non è garantito il distanziamento di un metro. Vanno indossate anche in aula nel caso in cui gli studenti si alzino dal posto".