Castignano (Ascoli Piceno), 19 dicembre 2024 – Ha ucciso la moglie, Emanuela Massicci, 45 anni aggredendola mentre i figli di 11 e 12 si trovavano nell’altra stanza e ha tentato il suicidio con un coltello. Tragedia questa mattina, in un appartamento dell’osteria del Pelo, a Ripaberarda, frazione di Castignano (Ascoli Piceno).
L’allarme è scattato poco prima delle 7 quando Massimo Malavolta, 48 anni, ha telefonato al padre: “Emanuela non respira bene”. E lui ha immediatamente chiamato i soccorsi. Ad aprire la porta ai sanitari i due figli di 11 e 12 anni della coppia. Ma quando i sanitari sono entrati nella stanza (che hanno dovuto forzare perché chiusa dall’interno) hanno trovato lui insanguinato sul letto con ancora il coltello in pugno e lei, una maestra, figlia del proprietario dell’osteria del Pelo, riversa su un fianco ormai priva di vita.
In paese rabbia e disperazione: “Andava fermato prima”. Ignote le cause della lite sfociata nell’omicidio.Indagano i carabinieri. Sul posto anche il capo della Procura, Umberto Monti. Lui era stato sottoposto nel giugno 2015 ai domiciliari per lesioni aggravate e atti persecutori in danno di altra donna, peraltro con disabilità. Il sindaco Fabio Polini sotto choc: “Una tragedia per tutto il paese”.

“La mente e il comportamento di alcuni uomini sono purtroppo inspiegabili. Un padre che di mattina, prima di una recita scolastica e a pochi giorni dal Natale, uccide senza pietà la moglie non ha giustificazioni. Il mio pensiero va ai due figli della coppia segnati per sempre da questo atroce dolore. Non si può minimizzare il tutto come un raptus di rabbia. Si tratta di un dramma frutto di violenza e atrocità”. È il commento della presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche, Katia Marilungo, riguardo al drammatico femminicidio avvenuto questa mattina nel paesino di Ripaberarda,
“Il messaggio che voglio lanciare — prosegue la presidente Marilungo — è rivolto alle donne vittime di violenza fisica, verbale, economica e psicologica. L’invito è quello di chiedere sempre aiuto prima che sia troppo tardi, per uscire prontamente da queste relazioni disfunzionali e pericolose”.
Sono 6 i femminicidi avvenuti nella regione quest’anno, un numero purtroppo in crescita rispetto ai 4 del 2023. Particolarmente allarmanti, inoltre, sono i dati relativi alle donne marchigiane che nel 2023 si sono rivolte ai Centri antiviolenza: ben 748. In particolare 2 al giorno in media e 23 in più rispetto all’anno precedente. Di queste 251, di cui 19 minorenni, sono arrivate al pronto soccorso con una diagnosi di violenza. Nel 2022 erano 208.
Emanuela Massicci, 45 anni, uccisa dal marito a Ripaberarda è la 108esima donna uccisa in Italia dall'inizio dell'anno. Secondo i dati del Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale, 94 di queste donne sono state uccise in ambito familiare e affettivo; 58 di loro hanno trovato la morte per mano del partner o dell'ex partner. L'ultimo femminicidio prima di quello di oggi era stato quello, lunedì scorso, di Antonella Tarabra, 61 anni, uccisa a Moncalieri (Torino) dal marito, che si è poi suicidato impiccandosi.
Sui social è arrivato un post commosso del fratello della vittima, Andrea Massicci: "Addio per sempre, grazie di tutto per quello che hai fatto per noi. Rimarrai sempre vicino a me, anche se siamo distanti, la perfezione esiste e sei tu. Noi dobbiamo solo scusarci di tutti gli errori commessi, il destino è questo, ognuno di noi deve imparare ad amare quello che ha e non disprezzare nulla, addio".
Il Piceno torna nell'incubo femminicidio. Sono passati anni dai delitti di Melania Rea e Rossella Goffo.
Il 48enne è stato arrestato in flagranza per omicidio volontario e ora è piantonato in ospedale. I due figli minori, ora affidati ai nonni materni, non hanno assistito alla aggressione che ha determinato la morte della mamma né al tentativo di suicidio del padre, risultando questi fatti essersi verificati nella stanza da letto dei genitori chiusa a chiave dall’interno. Non vi era mai stata nessuna denuncia da parte della donna uccisa nei confronti del marito; né alcuna segnalazione o intervento da parte delle forze dell'ordine per liti in famiglia, percosse, minacce o altro. La persona arrestata era stata sottoposta nel giugno 2015 ai domiciliari per lesioni aggravate e atti persecutori in danno di altra donna, peraltro con disabilità.
Dagli elementi emersi nel corso del più accurato sopralluogo effettuato immediatamente dopo con rilievi tecnici da parte dei carabinieri e la partecipazione di due medici della Uoc di Medicina legale, è risultato che l’uomo si era autolesionato con un coltello ai polsi perdendo molto sangue mentre la donna presentava numerose tumefazioni al volto e in varie parti del colpo. al momento non sono state trovate, salvi i più accurati successivi approfondimenti, lesioni vitali da colpi di coltello. Le cause della morte e la accurata descrizione e origine delle lesioni verranno accertate attraverso ispezione esterna e rilievi autoptici che verranno eseguiti a breve.
Il personale sanitario, con i vigili del fuoco, dopo aver trattenuto i minori nella loro stanza, ha forzato la porta della camera da letto dei coniugi, che era chiusa dall’interno, trovando l’uomo seduto sul letto, insanguinato e con un coltello in pugno, e la moglie stesa a fianco immobile. I militari dell'Arma hanno quindi disarmato l’uomo, che nel frattempo si è accasciato quasi privo di sensi. Soccorso dal personale sanitario per le lesioni ai polsi e la importante conseguente perdita di sangue e trasportato in ospedale, i carabinieri hanno quindi accertato la morte della moglie.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri Massimo Malavolta ha chiamato poco prima delle 7 il padre: "Emanuela non sta bene, non respira". Una frase che ha fatto immediatamente scattare l'allarme. L'uomo ha infatti chiamato il 118 e ad aprire la porta ai sanitari sono stati i figli della coppia.
Sarebbe stato l'uomo, secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, a dare l'allarme ai suoi familiari che non risiedono nella palazzina. Questi ultimi hanno quindi chiamato il 112. Da quanto trapela i rapporti fra moglie e marito da tempo non erano buoni. I figli della coppia sono stati presi in consegna dai nonni materni. Sul posto i carabinieri della stazione di Castignano e del reparto scientifico del comando provinciale di Ascoli Piceno.
Il sindaco è uscito dalla casa: "La nostra è una piccola realtà, ci si conosce tutti. A me non risultato avvisaglie, quando ci siamo incontrati la signora non mi aveva mai manifestato nulla. È sconvolgente, la comunità e sotto choc. Era una mamma che seguiva i suoi figli, era presente. I famigliari sono completamente sconvolti. Ora è difficile trovare parole. I bambini ora sono con i nonni materni"
Un'amica di famiglia: "Emanuela? Una donna buonissima. Ma in paese giravano voci su presunte violenze subite dal marito"
È arrivato il furgoncino delle onoranze funebri per portare via la salma della donna.

Il sindaco Polini è entrato insieme ai carabinieri nell'appartamento. Sono andati via, invece, il procuratore capo Umberto Monti e il medico legale.
Il sindaco di Castignano Fabio Polini: "Una tragedia per il nostro paese che ha sconvolto una piccola comunità come la nostra. Conoscevo la famiglia, era tranquilla. Conoscevo il papà di lei che ha anche un'attività in paese. Una famiglia integrata, una mamma attenta con i propri figli che frequentavano le scuole medie. Faremo tutto quello che è necessario per i figli".
I carabinieri sono entrati nell'appartamento dell'Osteria del pelo, teatro della tragedia per i necessari rilievi.

Sul posto è arrivato anche il capo della Procura, Umberto Monti
Massimo Malavolta, 48 anni è l'omicida della moglie Emanuela di professione maestra. Ora si trova piantonato all'ospedale dopo aver tentato il suicidio.
In paese c'è chi racconta: "Lui è stato sempre violento, andava fermato prima"
La vittima è la maestra Emanuela Massicci, 45 anni, figlia del proprietario dell'osteria del Pelo. Mamma di due bambini di 11 e 12 anni. Il marito, 48 anni, è ora piantonato in ospedale.
Disperazione e rabbia tra gli abitanti del paese. Tanti sono increduli, altri no. Potrebbero esserci state avvisaglie in passato
L'omicidio è avvenuto in un appartamento dell'osteria del Pelo, a Ripaberarda appunto, sulla strada provinciale 73.

Sul posto carabinieri e vigili del fuoco. C'è poca voglia di parlare. È stato un brusco risveglio in una provincia appena premiata come più sicura d'Italia.
Al momento sono ancora ignote le cause della lite sfociata nell’omicidio. Indagano i carabinieri della stazione di Ripaberarda, frazione di Castignano (Ascoli): sul posto anche i colleghi del comando provinciale di Ascoli.
In casa al momento della tragica aggressione erano presenti anche i figli della coppia. Non è chiaro se la donna sia stata accoltellata: certo è che presentava parecchie tumefazioni al volto e al corpo compatibili con un'aggressione violenta.

L'allarme sarebbe stato dato dal padre dell'uomo.

Inizialmente si era pensato a un malore ma l'uomo è stato trovato con un coltello insanguinato sul letto e la donna presentava parecchie tumefazioni al corpo e al volto.