
Procolo Marchese, responsabile dell’Unità operativa di elettrofisiologia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli, con la sua équipe
Nuova tecnica di ablazione della forma persistente di fibrillazione atriale: l’unità operativa di elettrofisiologia dell’ospedale ‘Mazzoni’ ha presentato, all’ultimo congresso europeo di aritmologia (EHRA 25) che si è svolto a Vienna, i risultati ottenuti attraverso l’adozione di questa procedura.
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La nuova procedura
"È stato motivo di grande orgoglio presentare i risultati preliminari dei nostri progetti su una nuova tecnica di ablazione della forma persistente di fibrillazione atriale, che è le più difficile da trattare – spiega Procolo Marchese, responsabile dell’Unità operativa di elettrofisiologia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli – da oltre dieci anni le nostre ricerche siano selezionate dal comitato scientifico della società europea di aritmologia. Il successo della procedura non dipende dal tipo di energia utilizzata per l’ablazione, come dimostrano i recenti studi clinici che hanno evidenziato che il caldo, il freddo e la nuova energia pulsata si equivalgono. Pensiamo, quindi, che più di energia sia una questione di strategia".
Come funziona la nuova tecnica
Dal 2020 l’unità operativa complessa di cardiologia diretta da Pierfrancesco Grossi, dell’Ast di Ascoli, lavora a un protocollo che prevede l’iniezione di alcol nella vena di Marshall, da eseguire prima dell’ablazione della fibrillazione atriale. "Abbiamo ‘importato’ – conclude Marchese - la tecnica dal Centro ospedaliero universitario di Bordeaux, faro dell’elettrofisiologia mondiale, e nel corso di questi anni abbiamo perfezionato alcuni aspetti tecnici della procedura che potrebbero risultare importanti per migliorarne ulteriormente l’efficacia e la sicurezza in modo da consolidarla come pratica standard nel trattamento delle forme persistenti di fibrillazione atriale".
Cos’è la fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è un'aritmia cardiaca che si verifica quando le camere superiori del cuore, gli atri, battono in modo irregolare e accelerato. La contrazione irregolare e rapida delle camere cardiache determina una riduzione del volume di sangue espulso a ogni sistole, dando così un alterato apporto ematico a tutti gli organi, a volte generando sintomi e segni di scompenso cardiaco.