Figlia dell’amante abusata per anni: "Se parli vai in una casa famiglia"

Il 60enne Maurizio Strappelli arrestato insieme alla mamma di lei. Dagli sms di apprezzamento quando la ragazzina aveva 13 anni ai rapporti sotto ricatto. E la donna ne rideva con lui

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Dovrà comparire domani davanti al giudice Maurizio Strappelli, il 60enne arrestato dai carabinieri di Ascoli venerdì e al momento rinchiuso al carcere del Marino del Tronto, per le accuse di atti sessuali su una minorenne, violenza sessuale aggravata e minacce. Insieme a lui è stata arrestata, ma si trova ai domiciliari, anche la madre della ragazzina che all’epoca dei fatti aveva appena 13 anni, per non aver impedito e anzi per aver facilitato la frequentazione della figlia con l’uomo. Peraltro con la donna Strappelli avrebbe intrattenuto una relazione, e proprio con la minaccia di rivelare i rapporti extraconiugali della donna al padre mostrando anche foto osè, sarebbe riuscito a ricattare la giovane: "Se mostro queste foto – ha fatto credere l’ascolano alla sua vittima –, la tua famiglia sarà distrutta e tu e la tua sorellina finirete in una casa famiglia".

L’ascolano, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti in una lunga e complessa indagine, inizia a circuire la ragazza nel 2013, quando lei aveva appena 13 anni, praticamente una bambina. All’inizio si trattava di sms di apprezzamento, poi l’uomo è passato ai fatti, forte della complicità della madre della ragazzina e dei rapporti di amicizia ed economici che lo legavano alla famiglia della vittima. Del resto la giovane è stata lasciata nelle mani dell’uomo proprio da chi avrebbe dovuto proteggerla: sua madre faceva in modo che i due rimanessero da soli, chiedendo a Strappelli di accompagnarla a scuola, alle lezioni di danza o ai vari concorsi di bellezza ai quali lui stesso la aveva introdotta, e poi di riportargliela a casa, nonostante fosse a conoscenza dell’interesse sessuale dell’uomo nei confronti della figlia e dei rapporti sessuali che erano già in essere tra i due e che venivano consumati nello squallore di un’auto appartata in luoghi poco frequentati. I genitori avevano addirittura firmato una delega perché Strappelli andasse a prendere la piccola a scuola, quando frequentava il primo anno delle superiori, benché a quanto pare il padre della ragazza fosse all’oscuro della vicenda. Tutto questo andò avanti fino al 2016. Nel frattempo la ragazza, nonostante la difficilissima situazione, cercava di vivere da adolescente: gli amici, la scuola, il fidanzato. Ma questo non fermava Strappelli che più volte faceva le ronde sotto casa della sua vittima, la aspettava davanti a scuola, addirittura si era presentato in un locale dove la ragazza era con i suoi coetanei e l’aveva inseguita quando era uscita con il suo fidanzatino dell’epoca.

Agghiaccianti le intercettazioni di Strappelli e della madre della ragazza: si sentono addirittura ridere sull’esperienza sessuale della vittima, su cosa avesse già sperimentato e con chi. L’incubo della ragazza dura fino al 2021, quando Strappelli si finge addirittura un addetto del gas per intrufolarsi in casa del ragazzo di lei. Un quadro di degrado, violenza e solitudine quello che emerge dalle carte dell’inchiesta. Una ragazzina che viene accusata, come riportato dalle telefonate di alcune parenti intercettate, di essersela goduta a colpi di regali e sfilate di moda e che all’improvviso dopo anni si ricorda di accusare il suo aguzzino. Una lettura della realtà completamente distorta, dalla quale la giovane è riuscita a uscire grazie al fidanzato, alla mamma di lui e alla sua amica d’infanzia, che la incoraggiano a denunciare. L’anno scorso la ragazza denuncia tutto ai carabinieri, dopo essere riuscita a ricostruire le atrocità subite: stringe il cuore leggere la paura della giovane alla vigilia della sua denuncia, quando ancora cercava di difendere la madre e di tenere insieme la famiglia, come se fosse suo compito, come del resto Strappelli le aveva fatto credere per anni. Ora l’ascolano è in carcere perché per i pm c’è rischio concreto di reiterazione di reato non solo con la sua vittima, ma anche con altre minorenni.

Eleonora Grossi