Le sue prestazioni hanno permesso al sestiere di Sant’Emidio, che non esulta dal 1998, di tornare ad emozionarsi, a lottare, a crederci.
Il cavaliere rossoverde Tommaso Finestra, che domani correrà ‘soltanto’ la sua quarta giostra ascolana, non è più una sorpresa e potrà recitare il ruolo di guastafeste nei confronti dei suoi avversari più titolati.Il 23enne di San Gemini è carico e, nelle ultime prove al campo dei giochi, ha cercato di correggere quegli errori che non gli hanno permesso di vincere a luglio. Le tra tavolette della terza tornata, infatti, furono decisive nel ‘farlo fuori’ dalla lotta con Luca Innocenzi e Lorenzo Melosso per la conquista del Palio.
Finestra, come si avvicina alla Quintana di agosto?
"Ho tanti stimoli e voglia di riscatto. C’è fiducia per questa giostra, anche perché ho tratto insegnamenti dall’edizione in notturna. L’obiettivo è sempre quello di vincere, è chiaro, ma dobbiamo essere anche onesti e riconoscere che il fattore legato all’esperienza non è dalla mia parte. Questo, probabilmente, mi ha portato a commettere qualche errore di troppo. Però non dobbiamo dimenticare di aver impostato un progetto sulla distanza di cinque anni. Certo, prima arriva la vittoria è meglio è. Però occorre anche avere la giusta pazienza, lavorando duramente e a testa bassa".
Come si è trovato alla giostra di Ascoli?
"Benissimo, mi piace parecchio. E’ una Quintana sentita, calda e molto tecnica. Quest’ultima rappresenta una difficoltà aggiuntiva ma anche uno stimolo e un motivo di crescita. Poi è ovvio che se riesco a vincere, a quel punto, tutto è ancora più bello. Ci proverò, come sempre, ma la cosa più importante è migliorare ancora".
Al sestiere l’hanno accolta con entusiasmo, che rapporto ha con i rossoverdi?
"Quando sono arrivato, l’anno scorso, stavano vivendo una situazione molto complicata e ho provato a fare del mio meglio, seppur con poco tempo a disposizione. Ora è normale che il legame sia diventato più intenso e sono davvero felice di lavorare per Sant’Emidio. Mi auguro che si mantenga questa bella atmosfera che c’è".
Lei lo sa che qui ad Ascoli è molto apprezzato anche da chi non tifa per i colori rossoverdi?
"A luglio, nel corteo, ho ricevuto tanti applausi. Sicuramente questo affetto mi fa piacere. Noi cavalieri abbiamo anche una funzione sociale, dobbiamo trasmettere messaggi positivi. Se mi apprezzano, significa che ci sto riuscendo".
Gareggerà contro suo cugino Zannori, è pronto a sfidarlo?
"Mi fa piacere che Mattia torni a correre. E’ uno dei cavalieri più forti in circolazione e la fortuna, troppo spesso, non l’ha aiutato. Ma lui non si abbatte mai ed ha una grande capacità di reagire. Saremo avversari, ma solo durante la gara. Perché fuori dal campo proseguirà sempre il nostro meraviglioso legame".
Matteo Porfiri