Come si fa con una vecchia amica che non si vede in città da molto tempo, la comunità sambenedettese ha accolto il ritorno della fòchera senza risparmiarsi: all’accensione dei falò, che celebrano e guidano il passaggio della Santa Casa diretta a Loreto, i quartieri si sono riversati in massa nelle location prestabilite, dando vita ad un corale ‘ritorno in piazza’ che, forse, non ha precedenti nella storia locale post pandemia. Alle 21, i comitati sambenedettesi hanno acceso la notte del 9 dicembre in dieci postazioni: piazza San Filippo Neri per l’omonimo quartiere, il parco di via Saffi per il Paese Alto, il campetto parrocchiale di via Manara per il Ponterotto, l’area tra via Toscana e viale De Gasperi per il quartiere Sant’Antonio, l’ex Galoppatoio per Albula Centro e Marina Centro, il piazzale della chiesetta Santa Lucia per il quartiere collinare, il piazzale della chiesa di San Pio X per Marina di Sotto ed Europa, via del Cacciatore per i quartieri Mare, Porto d’Ascoli Centro, Ragnola e Sentina, via Val Cuvia per Agraria e Salaria e infine l’area di fronte alla chiesa di San Giacomo della Marca per Fosso dei Galli. Tra i più scenografici è stato lo spettacolo di Marina di Sotto, dove la colonna pirotecnica ha raggiunto i 30 metri. "Siamo fieri di aver messo in campo un’iniziativa tanto sentita. Le fochere sono la dimostrazione che quando le forze della città collaborano per raggiungere uno scopo comune si ottengono risultati importanti". Non da meno quello della Sentina, dove si sono riversate circa 300 persone, portando pasticcini, vino cotto e la tradizionale fava ‘ngreccia, nonché una scorta piratesca di caffè del marinaio: "Siamo rimasti per due ore buone – racconta Elio Core, presidente del quartiere Porto d’Ascoli Centro – è stato un bellissimo momento di allegria e spensieratezza". Forte e trasversale la gratitudine: "Ringrazio tutto lo staff del mio comitato – dichiara Luigi Piunti, presidente del comitato Agraria - in particolare il vicepresidente Gianluca Fares ed il tesoriere Gianluca Galanti, ma anche Gabriele Marcozzi del comitato Salaria, l’associazione ‘Parco Annunziata’ e le attività commerciali che hanno offerto il rinfresco". L’occasione è stata ghiotta non solo per fare il pieno di vin brulè, ma anche di condividere attimi di serenità, scanditi dalle celebrazioni eucaristiche officiate dai parroci di quartiere. Con un pensiero rivolto al futuro, carico di incertezze, San Benedetto è tornata a mostrare il proprio volto più vivo e vitale. Giuseppe Di Marco