Focolaio Covid San Benedetto del Tronto: 38 casi. "In troppi evitano i controlli"

Sono stati analizzati un’ottantina di tamponi, complicato risalire ai contatti. Milani: "Il tracciamento sta andando avanti, ma c’è parecchia omertà"

Il direttore dell’Area Vasta 5, Cesare Milani

Il direttore dell’Area Vasta 5, Cesare Milani

Ascoli 3 luglio 2021 - Continua il lavoro di tracciamento e di effettuazione dei tamponi nei confronti dei ragazzi, tutti tra i 16 e i 18 anni, che la sera del 24 giugno scorso hanno partecipato a una festa in uno stabilimento balneare di San Benedetto successivamente alla quale si è sviluppato un focolaio Covid. L’obiettivo dell’Area vasta 5 è scovare quanti più positivi possibili per bloccare la catena dei contagi che, oltre ai giovani, potrebbe facilmente coinvolgere anche le loro famiglie, gli amici e altre persone e luoghi che hanno frequentato prima di sapere di aver contratto il virus.

Il virologo: "Vaccinate dai 12 anni, il virus non se ne andrà"

Al momento il bilancio di questo cluster inaspettato perché registratosi in un periodo in cui i casi di Sars-Cov-2 si erano praticamente azzerati nel Piceno, è di 38 persone positive, di cui 11 diagnosticate ieri dal laboratorio di biologia molecolare dell’ospedale ‘Mazzoni’ su un’ottantina di tamponi molecolari analizzati. "Allo stato attuale – dice il direttore di patologia clinica dell’Area vasta 5, Antonio Fortunato –, sebbene i positivi non siano pochi, la diffusione del virus sembra abbastanza circoscritta, ma c’è da capire se questo è dovuto al fatto che tanti dei partecipanti alla festa erano vaccinati, o perché ancora in molti non si sono sottoposti al tampone.

Variante Delta: nelle Marche dieci focolai Da qui l’esigenza di allagare il più possibile lo screening con la chiamata gratuita ad effettuare i tamponi". Parla di un contact tracing complicato il direttore dell’Area vasta 5, Cesare Milani. "Il tracciamento – dice il numero uno della sanità del Piceno – sta andando avanti, ma non è semplice, c’è parecchia omertà tra le persone coinvolte, soprattutto per timore di dover fare la quarantena". Un atteggiamento, questo, sicuramente poco rispettoso nei confronti degli altri, ma che purtroppo c’è, sta rallentando il lavoro del dipartimento di prevenzione e di conseguenza la possibilità di intercettare il prima possibile eventuali postivi.0 Intanto, ieri, il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ha avuto un incontro con i prefetti delle cinque province marchigiane per fare il punto della situazione a seguito dell’aumento dei contagi. E’ emerso che la situazione su tutto il territorio regionale è nel complesso sotto controllo, ma la recente risalita dei casi e la diffusione della nuova variante impone una cautela particolare, in capo alle istituzioni e a ciascun cittadino, per fare in modo che il numero dei positivi non aumenti e si possa continuare a trascorrere una estate in zona bianca, così come i mesi a seguire. Sempre ieri Acquaroli ha anche inviato una lettera ai sindaci per rinnovare la collaborazione istituzionale e lavorare sinergicamente per monitorare il territorio e preservare i numeri che oggi pongono le Marche in zona bianca.