Fondazione Carisap, sfida Frascarelli-Tassi

È corsa a due per il dopo Angelo Galeati, per il quale non è stato possibile procedere a un’ulteriore proroga. Si vota il 29 aprile

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E’ iniziato il conto alla rovescia per la nomina del nuovo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli, come pure dei componenti del consiglio di amministrazione e del collegio dei revisori dei conti. Il 29 aprile l’organo di indirizzo sarà chiamato a votare per il rinnovo delle cariche. A contendersi la poltrona che sarà lasciata libera da Angelo Galeati, per il quale non è stato possibile procedere a un’ulteriore proroga dopo quella di un paio di mesi concessa a febbraio, visto che con due mandati (uno come componente del Cda, uno come presidente) non potrà essere rieletto, saranno il commercialista Maurizio Frascarelli e l’imprenditore Mario Tassi (proprietario di Elettropicena sud).

Frascarelli fin da subito aveva manifestato il proprio interesse a ereditare la carica di Galeati qualora quest’ultimo non avesse potuto proseguire il suo mandato; poi, con il passare dei giorni, si sono fatti i nomi anche di Mario Tassi – anch’esso come Frascarelli già componente dell’organo di indirizzo – e del notaio Nazzareno Cappelli, che però ha successivamente fatto un passo indietro, non senza qualche polemica. Dopo la presentazione i componenti dell’organo di indirizzo erano chiamati ad esprimersi riguardo l’ammissibilità dei candidati: durante il voto si era registrata l’unanimità per Tassi, mentre c’erano stati degli astenuti per Cappelli e Frascarelli. In ogni caso in quella circostanza si trattava soltanto di una questione tecnica, e così ora la corsa è a due tra Tassi e Frascarelli, mentre per il consiglio di amministratore i posti disponibili sono sei a fronte di otto candidature pervenute: Antonio Dionisi di Comunanza, Domenico Malavolta di San Benedetto, Fabio Paci di Servigliano, Daniele Tagliabue di San Benedetto, Donatella Rossi Brunori di Amandola, Giorgio Giantomassi di Ascoli, Francesco Albertini di Ascoli e Maria Liberati di Grottammare. Nel caso dell’elezione del presidente, il quorum necessario durante i primi tre scrutini è di 9 su 16 componenti (su 18 totali) dell’organo di indirizzo: i due candidati, ovviamente, non potranno votare. Stessa cosa avverrà per il consiglio di amministrazione, per il quale saranno chiamate ad esprimersi 13 persone perché tra i candidati figurano 5 componenti dell’organo di indirizzo. Per il collegio dei revisori dei conti, ci saranno infine tre posti disponibili a fronte di cinque candidature presentate.

Domenico Cantalamessa