Francesca Galazzo morta dopo la caduta dalla giostra. La difesa: "Io non ho nessuna colpa"

Così si è difeso Gianni Fortuna, uno dei tre ingegneri al centro dell’inchiesta per il decesso della giovane madre

La giostra sequestrata dalla Procura e su cui perse la vita Francesca Galazzo

La giostra sequestrata dalla Procura e su cui perse la vita Francesca Galazzo

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 8 novembre 2019 - «Non ho alcuna colpa se la ragazza è caduta ed è morta». Così si è difeso ieri Gianni Fortuna, uno dei tre ingegneri al centro dell’inchiesta della Procura di Ascoli sulla morte di Francesca Galazzo, la giovane mamma che il 14 luglio 2017 precipitò dalla giostra «Trottola Twist» al Luna park di San Benedetto. Il 63enne professionista di Rovigo ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, mentre non hanno fatto analoga richiesta gli altri due ingegneri che, come lui, dal 2014 hanno svolto i collaudi allo Sling Shot, vale a dire Gaetano Orlandi 78 anni di Montevarchi e Luigi Carini 74 anni di Voghera, per i quali il sostituto procuratore Mara Flaiani ha chiesto il processo.

Ieri era attesa la decisione del giudice Rita De Angelis che però, alla luce di quanto esposto dall’ingegnere Fortuna e dall’annuncio dell’avvocato di parte civile Sciarroni di una imminente produzione di una memoria, ha rinviato al 30 gennaio 2020, avendo ravvisato importanti approfondimenti da svolgere e che potrebbero aprire anche a scenari clamorosi. Fortuna ha esposto quale è stato il suo compito dilungandosi su una spiegazione tecnica e giuridica della messa in opera della giostra (video).

«Nella sua deposizione l’ing. Fortuna ha portato alla luce aspetti tecnici sui quali si era già focalizzata la nostra attenzione – ha commentato l’avv. Sciarroni che assiste la madre di Francesca, costituitasi parte civile nel procedimento penale - Non vogliamo fare nessuna caccia alle streghe, questo ci tengo che sia chiaro. Ma un fatto così grave come quello della morte di una giovane madre e che i periti hanno descritto come accidentale, merita di essere chiarito in tutti i suoi aspetti per attribuire ad ognuno le giuste responsabilità» ha aggiunto il penalista sambenedettese. Il giudice De Angelis ha quindi ritenuto opportuno prendersi tempo prima di fare la sentenza per l’ing. Fortuna e decidere sul rinvio a giudizio dei colleghi Orlandi e Carini. Nei prossimi giorni l’avvocato Sciarroni depositerà una memoria ponendo in evidenza aspetti tecnici che potrebbero coinvolgere altri soggetti. Lo scorso giugno il giudice Annalisa Giusti, così come richiesto dal pm Flaiani, ha archiviato l’inchiesta a carico di Graziella Metastasio, proprietaria dello Sling Shot, Andrea Zarbinati, Fabio Martini, Alberto Fabbri, soci della ditta Technical Park.