Ascoli, "furbetto del terremoto". Nonnino di 96 anni nei guai

Ha dichiarato divivere in una casa nei Monti della Laga per avere il Cas. In tre anni ha incassato circa 36mila euro

Una casa danneggiata dal sisma

Una casa danneggiata dal sisma

Ascoli Piceno, 1 luglio 2020 - Malversazione ai danni dello Stato e falso ideologico commesso in atto pubblico. Sono reati che possono comportare, in caso di colpevoezza, una condanna fino a quattro anni. Ed è quello che rischia un uomo di 96 anni che la Procura di Ascoli ha iscritto al registro degli indagati nell’ambito di uno dei tanti controlli sull’indebito percepimento del Cas, il contributo per l’autonoma sistemazione, che è stato previsto per chi ha avuto l’abitazione principale inagibile a causa del terremoto del 2016 ed è stato costretto a trovarsi un’altra sistemazione, non volendo vivere in albergo. 

Il quasi centenario, assistito dall’avvocato Umberto Gramenzi, nei prossimi giorni verrà sentito dal sostituto procuratore Saramaria Cuccodrillo. L’accusa che il magistrato muove all’anziano residente in un paese terremotato è di aver indebitamente riscosso da aprile 2017 a marzo 2020 il contributo per l’autonoma sistemazione, incassando un importo complessivo di circa 36mila euro. Una somma, dunque, piuttosto importante. Secondo quanto emerso durante le indagini, nel fare richiesta del Cas l’anziano avrebbe dichiarato di abitare e vivere stabilmente in una casa nei Monti della Laga divenuta inagibile a causa delle scosse telluriche di quattro anni fa.

Una dichiarazione che per la magistratura ascoana sarebbe falsa, nel senso che non risulta che l’anziano abbia vissuto stabilmente in quella casa, dove invece si recava solo di tanto in tanto. Requisito fondamentale per ottenere il Cas è infatti che si tratti effettivamente di un’abitazione principale; le indagini per scoprire chi dichiara il falso generalmente si basano sull’analisi dei consumi delle utenze, energia elettrica e gas. Ci sono calcoli che permettono di stabilire se si risiede davvero stabilmente in una casa o no. Se, per esempio, vi è un consumo di energia elettrica o di gas per cucinare o riscaldamento troppo basso rispetto alle esigenze di una persona, va da sé che quella casa è abitata solo saltuariamente.

Queste spiegazioni verranno chieste all’anziano indagato dalla Procura di Ascoli. La sua dichiarazione di vivere in quella abitazione verrà comparata con i consumi. Si tratta dell’ennesimo caso riguardante domande presentate dopo il sisma e finalizzate ad ottenere il contributo pubblico. In diversi casi le persone alle quali è stato contestato di aver indebitamente percepito il contributo per il terremoto, vistesi scoperte, hanno restituito la somma.