Furti da Fenati, oggi il processo

Il napoletano è accusato di colpi e spendita di denaro falso nella ferramenta del nonno del pilota.

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Sarà processato con rito abbreviato Luigi Bobolo, il 54enne napoletano domiciliato a Martinsicuro arrestato lo scorso febbraio con l’accusa di furto aggravato, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate.

Difeso dagli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti, ieri l’uomo è comparso davanti al giudice del tribunale di Ascoli Matteo Di Battista al quale i suoi legali hanno avanzato la richiesta di un processo con rito alternativo che comporta la riduzione di un terzo della pena finale in caso di condanna.

Una richieta che il giudice ha accolto rinviando poi per la prosecuzione del processo al 9 novembre. I reati il napoletano li avrebbe commessi ai danni della Ferramenta Fenati ad Ascoli a dicembre 2019. E’ stato il pilota di motociclismo Romano Fenati ad accorgersi il 5 dicembre scorso che qualcosa non andava.

Nel negozio si aggirava un soggetto che aveva chiesto di acquistare lampadine; non trovandole aveva iniziato a bestemmiare. Un atteggiamento eccessivo; il pilota ne ha parlato col nonno il quale gli ha riferito che il giorno prima la stessa persona si era presentata in negozio sempre per acquistare lampadine e aveva pagato con una banconota da cento euro.

Il giovane Romano ha chiesto al nonno di mostrargli la banconota rendendosi conto che era verosimilmente falsa. Allora ha controllato le immagini dell’impianto di videosorveglianza accorgendosi che la stessa persona il 3 dicembre, approfittando del fatto che il nonno era in magazzino per prendere le lampadine che gli erano state chieste, aveva aggirato il bancone e arraffato dalla cassa 160 euro e un cutter.

E’ poi emerso che anche nei giorni precedenti l’uomo, almeno cinque volte, era stato nella Ferramenta Fenati per piccoli acquisti, sempre pagati con banconote da 100 euro, poi consegnate ai carabinieri che le hanno analizzate appurando che erano false: in tutto la somma era di 500 euro.

Per altro Bobolo è risultato essere già stato denunciato nel 2017 per lo stesso reato.

La perquisizione domiciliare ha permesso ai carabinieri di rinvenire altre due banconote contraffatte, simili a quelle spacciate nella Ferramenta Fenati; aveva anche lampadine, analoghe a quelle acquistate nel negozio ascolano. Dopo l’arresto, Bobolo fu posto ai domiciliari ma a marzo è finito in carcere perché non fu trovato a casa per il controllo. Ora è di nuovo ai domiciliari.

Peppe Ercoli