San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 15 aprile 2019 - Sciacallo. Difficile trovare un altro termine nei confronti di chi si mette a rubare gli oggetti personali di una volontaria, lasciati nell’abitacolo dell’ambulanza mentre porta a termine il soccorso di un paziente. Sciacallo anche perché era appostato davanti alla «camera calda» del Pronto Soccorso dell’ospedale di San Benedetto, dove le ambulanze si fermano per scaricare i pazienti e condurli in sicurezza all’interno del Pronto Soccorso. Il furto di un marsupio con dentro cuffiette e power bank per il cellulare di servizio, è stato commesso nel tardo pomeriggio di sabato ai danni di un equipaggio della Croce Verde di San Benedetto, che aveva a bordo tre volontari, due ragazze e un ragazzo.
Dopo aver consegnato il paziente al personale sanitario dell’emergenza, i volontari sono tornati in ambulanza ed hanno trovato lo sportello lato passeggero aperto e sul sedile era sparito il marsupio, dove c’erano gli accessori per il telefonino. Nella «camera calda» c’è la telecamera di sorveglianza, che però è posta in modo tale che non inquadra il lato passeggero, per cui il lestofante non è stato ripreso. Anche dalla vicina postazione dove opera il personale della vigilanza non si è visto nulla. Per fortuna la volontaria aveva in tasca i suoi documenti personali con il portafoglio, altrimenti la beffa sarebbe stata ancora più insopportabile.
Rubare a chi dona il suo tempo al sociale è davvero inaccettabile. C’è di più, dopo aver scoperto il furto e capito che qualcuno è entrato nel mezzo di soccorso, è servito il tecnico per capire se sono stati rubati eventuali presidi sul mezzo di soccorso e anche per sanificarlo. Quindi, tutto tempo in cui l’ambulanza non può essere operativa in caso di una nuova emergenza.
Ma. Ie.