Futuro del centrosinistra, Agostini: "Ecco come ripartire"

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Quale futuro per il centrosinistra Piceno? Domanda fatidica, alla quale più di un attore di questa compagine ha provato a dare una risposta. Le comunali di Ascoli e soprattutto di San Benedetto sono da ascrivere tra i disastri, e così anche le regionali del 2020. C’è chi prova a ripartire. Come Luciano Agostini, che ha convocato le forze progressiste il 3 dicembre, dalle 10, alla Casa del Popolo di Castorano.

Agostini, chi sono i ‘progressisti’ che ha invitato?

"Questa iniziativa non serve tanto, o non serve solo, a rilanciare il Pd. Io credo che di fronte alla sconfitta regionale e a quella nazionale, bisogna capire se c’è una capacità di reazione. Mi rivolgo dunque ad amici e compagni che mi hanno accompagnato durante la mia lunga carriera politica, oltre che ad un gruppo di giovani con cui mi rapporto ogni giorno".

Cosa servirà al centrosinistra per ripartire?

"La ripartenza si fa con idee nuove e con uno spirito nuovo, il nostro campo ha bisogno di tutti, nessuno escluso. La costruzione della nuova classe dirigente non deve più avvenire per cooptazione o per appartenenza correntizia, ma per capacità".

Ci sono casi, come San Benedetto, in cui la classe politica del centrosinistra è stata spazzata via…

"Io non credo che il Pd abbia perso la sua funzione storica, ma che sia scivolato in basso perché non ha trovato un’identità precisa. Adesso è diventato solo il partito della responsabilità, che pure è una importante, ma non è l’unico presupposto perché un partito esista. Davanti a globalizzazione, sovranismi, populismi io credo che un campo che si batta contro le ingiustizie e per il riscatto sociale sia necessario".

Su quali temi insistere?

"La transizione ecologica. La questione ambientale la viviamo ogni giorno, basti guardare quello che è accaduto con l’acqua e l’aumento delle sue bollette: i sindaci dei tre principali comuni hanno votato per aumentare le tariffe del 25%. Poi la sanità pubblica, devastata dal governo della destra, e infine le infrastrutture: dall’A14 all’entroterra terremotato, c’è urgenza".

Che ruolo avrà lei ?

"Nessun ruolo: già nel 2013 avevo annunciato che quella sarebbe stata la mia ultima avventura elettorale. Abbiamo visto alle ultime elezioni situazioni imbarazzanti, gente al quarto o al quinto mandato, commissari regionali piazzati su un territorio solo per candidarli, e poi ancora mogli, parenti. Non cerco nemmeno incarichi di partito".

Giuseppe Di Marco