Futuro del Madonna del Soccorso Duro confronto in maggioranza

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È stato un duro confronto, quello andato in scena due sere fa in riunione di maggioranza, impegnata a discutere lo scivoloso tema della sanità. Come annunciato alcuni giorni fa, infatti, San Benedetto Viva, Rivoluzione Civica e la consigliera Aurora Bottiglieri (Pd, Articolo Uno e Nos) porteranno in consiglio una nuova mozione sulla programmazione dell’edilizia sanitaria nel Piceno. Dunque un secondo tentativo, dopo quello fatto da Libera e naufragato per contrapposizioni nella stessa maggioranza. Adesso tocca ad un’altra lista, ma Libera non sarebbe bendisposta a digerire un’iniziativa del genere senza essere coinvolta. La nuova mozione, nella fattispecie, chiede alla regione di rivisitare le previsioni fatte in tema sanità per il Piceno, e in special modo la spesa, che dovrebbe essere equiparata agli altri ospedali di primo livello nelle Marche. In secondo luogo, si esorta Palazzo Raffaello a ripristinare reparti e servizi nell’ospedale sambenedettese seguendo un piano opportunamente redatto. E fin qui tutti d’accordo. In ultimo, però, la mozione spinge il governatore Acquaroli a stanziare fondi per la progettazione dell’ospedale di comunità, che dovrebbe sorgere in zona Ragnola. Anche questa istanza troverebbe l’accordo di tutti, ma presentando tale richiesta, è chiaro che l’interesse della maggioranza si sposterebbe dalla realizzazione di un ospedale di primo livello al potenziamento della medicina territoriale, considerata prioritaria da chi propone l’atto. Insomma, il coro della maggioranza, sul tema, è tutto fuorché unanime, ma appunto è possibile che la mozione finale venga integrata con aggiunte che incontrino il favore di Libera e del comitato. Il confronto fra le parti non è soltanto su chi debba avere il boccino della sanità. Il problema è che, essendo questa una materia tecnica, il comune di San Benedetto deve formulare richieste specifiche alla regione, se vuole che il servizio sanitario locale diventi, con il passare del tempo, adeguato alle esigenze del territorio. In questo momento, l’ospedale rivierasco non se la passa affatto bene. La sospensione sine die della Medicina d’Urgenza, dovuta alla fuga del personale sanitario, è a tutti gli effetti un buco nero che sta trascinando nel proprio abisso anche gli altri reparti, costretti a farsi carico di pazienti tempo-dipendenti. La parentesi della cooperativa, poi licenziata per inadempienze nei turni di notte, la dice lunga sullo stato delle cose.

g.d.m.