
Il porto di San Benedetto (. Sgattoni
Ascoltare le proposte dei ‘portatori di interesse’, poi formulare un’idea e presentarla all’Autorità di sistema portuale all’interno del tavolo tecnico istituito alcune settimane fa. Sono questi i passaggi che l’amministrazione comunale ha detto di voler compiere per progettare il porto del futuro. Di vasca di colmata e terzo braccio, infatti, si è discusso nel consiglio comunale aperto di ieri mattina, alla presenza di partiti, imprenditori e tecnici. Nel ripercorrere l’iter seguito finora, il dirigente Giorgio Giantomassi ha messo in chiaro che la nuova cassa sarebbe grande come, all’incirca, mille appartamenti da 60 metri quadri. Alla superficie della vasca attuale – 14mila metri quadri – se ne aggiungerebbero altri 26mila, per un volume di 193mila metri cubi. Ora però comune e Adsp hanno deciso di collaborare per redigere una soluzione progettuale che sviluppi il porto sambenedettese: "Siamo riusciti a condizionare l’iter dell’iniziativa e oggi abbiamo un tavolo tecnico in cui collaboriamo con l’Autorità di sistema portuale – ha spiegato il sindaco Antonio Spazzafumo – Stiamo programmando incontri con tutte le attività che hanno a che fare con il porto, non ci accontentiamo di soluzioni parziali".
Tra i temi da elaborare c’è quello di un polo per la ricerca ambientale, della pesca sostenibile, della formazione professionale, delle interazioni fra utenze portuali e turismo: il tutto, dando rilievo all’area retroportuale e ai tanti edifici in stato di semi-abbandono. Quindi ora l’amministrazione, il consiglio, ma anche pescatori, commercianti e altri operatori dovranno "irrorare di indirizzi" – come ha detto Giantomassi – il tavolo tecnico. In consiglio sono anche emerse novità sulla vasca attuale: è stato Pierfrancesco Troli, in qualità di membro del comitato di gestione Adsp, a dire che sono stati intercettati 2 milioni per il suo restyling, tramite un piano di rigenerazione al quale avrebbe lavorato il sottosegretario Albano. L’ex assessore ha messo in chiaro, contestualmente, che la vasca è fondamentale se si vuole evitare di ricorrere a interventi non risolutivi, come quelli di dragaggio. Altro spunto interessante è stato offerto da Fabio Urbinati: "Il primo finanziamento per questa vasca è del Pnrr, pertanto c’è necessità di realizzarla entro breve. Quindi, se è importante spendere questi fondi, si potrebbe attuare una modifica al progetto Pnrr, per realizzare una piccola vasca, inertizzare quella attuale e avviare la discussione con l’Autorità, la filiera politica e i vari interlocutori per il futuro del porto".
Giuseppe Di Marco