Un’altra opera artistica danneggiata lungo il molo sud di San Benedetto. Questa volta è toccato al gabbiano del maestro Marcello Sgattoni montato su un tronco di legno a simboleggiare la libertà e per omaggiare la bellezza del paesaggio marino e della costa Adriatica. A scoprire l’accaduto sono state alcune persone che ieri mattina stavano passeggiando lungo il molo e che hanno notato l’ala del gabbiano spezzata di netto. Un gesto davvero incomprensibile che va ad aggiungersi al danneggiamento del monumento al Gabbiano Jonathan Livingston, di Mario Lupo, avvenuto nel mese di giugno scorso. Ignoti spezzarono il corpo e l’ala sinistra di un gabbiano che fa parte del gruppo scultorio alla base del grande cerchio. I pezzi furono lasciati a terra e recuperati da un cittadino. Sembrava che gli autori potessero essere identificati, invece a distanza di tre mesi non se n’è saputo più nulla e l’opera non è stata ancora riparata. Per il gabbiano danneggiato nelle ultime ore il maestro Marcello Sgattoni non fa drammi, anzi rilancia: "Nessun problema, ho deciso di farne un altro più grande e faremo una cosa seria, più bello e difficile da rompere – puntualizza lo scultore – Lo realizzerò di cemento con anima di acciaio. Se vorranno romperlo, i vandali dovranno lavorare forte". Marcello Sgattoni, novantenne, pieno di energia e voglia di fare per la sua città, non si scoraggia e lancia un appello ai giovani: "Guardate le stelle. Girate lo sguardo verso l’alto per trovare risposte alle vostre insoddisfazioni e lasciate perdere i cattivi pensieri e le brutte azioni". Un’impresa criminosa, quella messa a segno l’altra notte, che va ad aggiungersi al raid incendiario della notte di domenica scorsa sul lungomare.
Marcello Iezzi