Gestione dei rifiuti e polemiche Castel di Lama fa ricorso al Tar: il 23 c’è la conferenza dei servizi

In quell’occasione si esprimerà la Provincia. Appignano: "Pure noi dal giudice"

Il Comune di Castel di Lama ha deliberato per impugnare al Tar l’interpretazione autentica del consiglio regionale. Il 23 marzo si terrà la conferenza dei servizi dei rifiuti, in quella data probabilmente non ci sarà ancora una sentenza del Tar quindi la Provincia probabilmente sarà chiamata ad esprimersi prima delle sentenza in un clima di profonda incertezza. Ad annunciare il provvedimento è stato il sindaco Mauro Bochicchio, che ha dichiarato che l’interpretazione autentica del piano, è stata fornita dopo 7 anni dall’entrata in vigore del Prgr e dopo svariati ricorsi al Tar su procedimenti pendenti, quindi risulta illegittima, tra l’altro è stata approvata senza nessun coinvolgimento dei territori che confinano con quegli impianti che gestiscono rifiuti e che ne subiscono tutti gli effetti negativi". L’interpretazione autentica infatti ribalta l’esito di una serie di sentenze del Tar e rischia di consentire lo sviluppo di nuove vasche utilizzando dei nuovi criteri interpretati, tra l’altro su un piano già scaduto. Ciò consentirebbe inoltre alle società inadempienti nelle coperture definitive delle vasche di avere benefici generati proprio dalle loro inadempienze. Un provvedimento di questo genere rischia di far realizzare per il futuro impianti per i rifiuti persino vicino ai centri per l’infanzia, alle case di comunità (struttura sanitaria), ai centri diurni per persone vulnerabili, alle strutture con pazienti psichiatrici, alle case famiglia. Il sindaco di Appignano Sara Moreschini annuncia che anche il suo Comune si sta muovendo per il ricorso: "Sono convinta che questo è un provvedimento illegittimo per realizzare la settima vasca di Relluce. Anche nell’ultima conferenza dei servizi abbiamo chiesto un rinvio per discutere dell’interpretazione autentica, adesso l’appuntamento è per il 23 marzo, andiamo avanti per la nostra strada". Maria Grazia Lappa