Inchiesta rifiuti Marche: favori da Geta, indagati per corruzione anche politici

Ventidue persone e due società nel mirino della Procura distrettuale antimafia di Ancona. Nei guai Casini, Celani, Fabiani e Leoni

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Ascoli, 19 marzo 2022 - Ventidue persone e due società sono finite nel mirino della Procura distrettuale antimafia di Ancona che nei giorni scorsi ha notificato a tutti l’avviso di chiusura delle indagini. Tra gli indagati anche la consigliere regionale Anna Casini, gli ex presidenti della Provincia di Ascoli Piero Celani e Sergio Fabiani , il sindaco di Roccafluvione Francesco Leoni , un agente della polizia giudiziaria, un agente della Questura di Ascoli e un carabiniere. Sono indagati per corruzione per l’esercizio della funzione e corruzione di persona incaricata di pubblico servizio.

Secondo l’impianto accusatorio avrebbero ricevuto 'favori' (assunzioni di persone amiche, sponsorizzazioni per società sportive, regalie, etc.) dall’imprenditore ascolano Ivan Brandimarte , titolare della Geta , nell’ambito della sua attività di gestione e smaltimento di rifiuti nella discarica Alto Bretta di Ascoli Piceno.

Oltre che di corruzione, Brandimarte e alcuni suoi collaboratori sono accusati di associazione a delinquere finalizzata a reati contro l’ambiente, traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale, accesso abusivo alla banca dati della polizia . Tutti gli indagati hanno venti giorni per chiedere alla procura di essere sentiti o depositare memorie difensive. All’esito il pm Paolo Gubinelli deciderà se chiedere, caso per caso, il rinvio a giudizio o l’archiviazione dell’inchiesta.

A settembre 2020 lo stesso magistrato aveva chiesto la misura cautelare dell’obbligo di dimora per alcuni degli indagati principali (obbligo di dimora e sequestro dei beni) che era stata respinta prima dal giudice delle indagini preliminari di Ancona Carlo Masini e, a seguito di ricorso del pm, anche dal tribunale del Riesame per "assenza di indizi di colpevolezza".