Giostra mortale, scontro sui sistemi di sicurezza

Unico imputato nel processo è l’ingegner Gaetano Orlandi che deve rispondere di omicidio colposo per il decesso di Francesca Galazzo

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E’ stata incentrata sull’audizione dell’ingegnere Franco Forgiuele, l’udienza di ieri nell’ambito del processo a carico di Gaetano Orlandi, l’ingegnere di Montevarchi che deve rispondere di omicidio colposo per la morte di Francesca Galazzo, la giovane mamma che il 14 luglio 2017 precipitò dalla giostra ’Trottola Twist’ al Luna park di San Benedetto. Una testimonianza contraddittoria in più punti ma dalla quale è emerso chiaramente che la tragedia è avvenuta perché la ragazza quella sera probabilmente aprì il roll bar della capsula dove era salita con un’amica e slacciò anche la cintura di sicurezza che avrebbe dovuto tenerla assicurata al seggiolino. "E’ evidente che c’era un sistema di sicurezza inadeguato perché poteva essere sbloccato dal passeggero anche durante la fase del lancio, mentre invece questa operazione dovrebbe essere consentita solo all’operatore a terra, attraverso un sistema centralizzato" ha detto l’ingegner Forgiuele. Il perito della Procura ha però aggiunto anche che "al di là del roll bar, non sarebbe successo nulla se la ragazza non si fosse slacciata la cintura, volontariamente o accidentalmente, o comunque se questa operazione le fosse stata impedita da un migliore sistema di sicurezza che bloccasse la cintura". Non si è però espresso sulla complessiva conformità della giostra alle norme di sicurezza, tanto che più volte il pubblico ministero Mara Flaiani lo ha invitato ad essere più preciso ricordando al perito che "la norma lascia poco spazio a sfumature; per me – ha detto Flaiani - è evidente la non conformità della giostra alle normative di sicurezza".

L’avvocato Scendoni, difensore dell’imputato, ha incalzato il consulente della Procura. Alla domanda del penalista se vi era un obbligo normativo di adeguare alle normative cambiate negli ultimi anni una giostra già esistente e che aveva fatto 16.000 lanci in precedenza senza alcun incidente, il perito ha replicato "non so rispondere a questa domanda". E’ invece argomento pregnante del processo, nel quale la difesa sostiene che non c’era alcun obbligo di adeguare la Trottola Twist alle nuove norme che erano riferite solo alle nuove giostre e non a quelle già esistenti. Il processo è stato rinviato a gennaio per sentire il consulente tecnico della difesa e successivamente arriverà la sentenza. A novembre si svolgerà invece l’udienza preliminare per la proprietaria della giostra Graziella Metastasio e per la figlia Sharon Vinotti, per le quali recentemente la Procura di Ascoli ha chiesto il processo. Peppe Ercoli