"Non tentarono di sfregiare il giudice di Ascoli". Imputati assolti

Erano accusati di tentate lesioni gravissime ai danni di Giuliana Filippello. Per il tribunale de L'Aquila "il fatto non sussiste"

Il giudice Giuliana Filippello

Il giudice Giuliana Filippello

Ascoli Piceno, 13 marzo 2019 - Il Collegio Penale del Tribunale de L’Aquila ha assolto perché “il fatto non sussiste” i tunisini Ben Fattoum Afif e Ben Alì Mohamed, accusati di un tentativo di lesioni gravissime consumato ai danni di Giuliana Filippello, all’epoca dei fatti giudice per le indagini preliminari al tribunale di Ascoli Piceno. Secondo l’accusa, Ben Alì in concorso con  Ben Fattoum, avrebbe tentato di sfregiare il volto del magistrato in occasione di un interrogatorio di garanzia che si sarebbe dovuto tenere nel carcere di Marino del Tronto il 13 aprile 2015.

Nel gennaio del 2016 furono prima sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere richiesta dalla Procura della Repubblica de L’Aquila e poi processati con giudizio immediato dinanzi al Tribunale del capoluogo abruzzese. Il pm Stefano Gallo aveva chiesto la condanna degli imputati a due anni e quattro mesi di reclusione, e, in via subordinata, chiesto la “derubricazione” del tentativo di lesioni nel meno grave reato di minaccia.

L’avvocato Vincenzo di Nanna, difensore del Ben Fattoum, ha sostenuto “l’insussistenza del tentativo di lesioni e la contraddittorietà e illogicità dell’accusa, non potendosi riconoscere i requisiti dell’idoneità e non equivocità degli atti a una condotta meramente “autolesionistica”,  così come descritta nel capo d’imputazione: … estraendo la lametta e colpendosi con la stessa, compivano atti idonei e diretti in modo non equivoco a sfregiare il volto di Filippello Giuliana…”. Il Tribunale, pur assolvendo gli imputati dal grave delitto contestato, ha tuttavia ordinato la trasmissione dei verbali delle intercettazioni e delle testimonianze alla Procura della Repubblica de L’Aquila, per le valutazioni di competenza in ordine al delitto di minaccia (612 c.p.) consumato in danno del giudice Filippello, e di resistenza a pubblico ufficiale commesso dal Ben Alì il 13 aprile 2015.