"Già prima serviva coraggio, ora è pure peggio"

Valerio Prosperi martedì alzerà il velo su ‘Nadir’, in via Alfieri a San Benedetto: un bar tra libri e vinili.

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Quando si parla di burocrazia troppo spesso si fa riferimento solo ai numeri: certo, questi permettono di avere un’idea delle incombenze e delle pratiche necessarie per qualsiasi tipo di attività, ma mettono in secondo piano il fatto che dietro a tutto questo ci sono persone, storie e vite. Ecco perché parlare di burocrazia senza un racconto in prima persona potrebbe lasciare il discorso incompleto: così abbiamo voluto ascoltare dalla viva voce di un piccolo imprenditore quello che significa aprire un’attività oggi.

Valerio Prosperi martedì alzerà il velo su ‘Nadir’, in via Alfieri a San Benedetto del Tronto: un progetto originale che mette la cultura al centro di un luogo per certi versi inusuale. Infatti Valerio ha pensato a un’attività che fonde il bar con la libreria, passando per la musica e i vinili: un luogo dove ospitare anche piccoli eventi, che dovranno essere il cuore pulsante del locale. Ma con il Covid, almeno quest’ultima parte è stata messa in stand by, in attesa di tempi migliori. "Il progetto – ha spiegato il titolare – è partito l’estate scorsa, con la ristrutturazione del locale: strada facendo abbiamo incontrato molte più incombenze di quelle che avevamo previsto". Dalle pratiche alle semplici utenze, la pianificazione dell’apertura di un’attività deve fare i conti con imprevisti e tante carte: "Inoltre tante cose da fare saltano fuori in corso d’opera, con le ovvie conseguenze". Cioè tempi che si allungano e pazienza che diminuisce: "La burocrazia è una piaga, spero che qualcuno metta mano sia alle norme sia alle modalità di gestione dell’intera macchina burocratica: troppo spesso si viene ‘rimbalzati’ da una parte all’altra". Il sostegno della Cna per cercare di semplificare alcuni passaggi è stato fondamentale, ma comunque la strada da percorrere è stata lunga: "In certi casi – ha aggiunto – ci troviamo di fronte a delle lungaggini che danno la sensazione di perdere solo tempo, anche perché credo che alcune cose si potrebbero fare in itinere".

Inizialmente l’idea era di aprire a Natale, traguardo subito rivisto e spostato a primavera: poi c’è stato il Coronavirus ed ecco quindi che alla fine si è arrivati a martedì 14 luglio, giorno dell’inaugurazione. "Già prima era un’impresa eroica aprire un’attività, adesso lo è ancora di più". Si potrebbe parlare di un vero e proprio ‘atto di coraggio’, specie se si guardano le stime sull’andamento delle imprese in questo periodo di pandemia: già a marzo la Cna registrava un -30% di produzione manifatturiera nel Piceno e la perdita stimata per la filiera del turismo nel primo trimestre è del 75% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un secondo trimestre che si annuncia anche peggiore con picchi di -90% di fatturato.

d. l.