Gli autotrasportatori non ridono: "Un’azienda su sette ha chiuso"

"Risalita vertiginosa del costo del gasolio, a rimetterci è sempre il lavoratore"

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Un settore strategico che vive un momento di enorme difficoltà: in occasione del rinnovo del suo gruppo di lavoro la Fita, storica sigla della Cna nel mondo dell’autotrasporto, ha lanciato un appello alle istituzioni per salvare un comparto che nella nostra provincia ha perso oltre il 15% delle aziende negli ultimi dieci anni. Al dibattito online è intervenuto anche l’assessore regionale Guido Castelli che, tra le altre deleghe, ha quella ai trasporti e reti regionali di trasporto. Un’occasione per cercare insieme azioni in grado di affrontare alcuni dei nodi che la categoria quotidianamente si trova ad affrontare. La preoccupazione generale è quella che, nel vedere i camion in attività, si possa pensare che il settore stia reggendo; in realtà spesso questi mezzi viaggiano vuoti per metà, se non completamente, con le ovvie conseguenze economiche. La Fita ha sottolineato anche la risalita vertiginosa del costo del gasolio che si ‘scarica’ tutto sul trasportatore, che si somma alle difficoltà del traffico "per cantieri e inefficienze del sistema della viabilità autostradale ed ordinaria". I dati parlano quindi di una realtà di impresa che, se da un lato ha bisogno di ammodernamenti, dall’altro non riesce a programmare il futuro e gli investimenti. Il Piceno negli ultimi dieci anni ha visto diminuire di oltre il 15% le ditte attive in questo settore, passato da 627 a 531 unità; un dato negativo che però è inferiore alla media marchigiana, che parla di una perdita superiore al 18%, con Fermo che addirittura fa registrare un -23%.