Gli esplode il decespugliatore Tragica morte in campagna a Offida

La vittima è Enzo Capparè, avvolto dalle fiamme mentre stava lavorando in un terreno di sua proprietà. L’allarme lanciato martedì sera, sgomenti i vigili del fuoco dalla terribile scena davanti ai loro occhi

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"Addio Enzo, ci mancherai. Adesso veglia da lassù sulla tua bella famiglia". È disperata la voce di chi ha avuto la fortuna di conoscere Enzo Capparè, l’uomo di 63 anni che l’altro ieri pomeriggio ha perso la vita in un tragico incidente. L’allarme era scattato intorno alle 23 per un incendio in Contrada Lava, zona rurale del comune di Offida, ma al loro arrivo i vigili del fuoco hanno fatto una drammatica scoperta. Il corpo di Enzo era lì, steso a terra e senza vita, ricoperto da gravissime ustioni, quelle che, purtroppo, lo hanno portato rapidamente al decesso. I pompieri, sgomenti dalla terribile scena che si è aperta davanti ai loro occhi, non hanno potuto fare altro che chiamare il 118, ma purtroppo all’arrivo del personale medico e sanitario sul posto, non c’era ormai più nulla da fare. Il decesso dell’uomo è stato constatato intorno alle 23,40, presumibilmente a distanza di qualche ora dall’incidente, di cui, a quanto pare, nessuno si era accorto. Enzo Capparè stava infatti lavorando da solo in un terreno di sua proprietà: era alle prese con un decespugliatore malfunzionante quando è accaduto l’imprevedibile. Da una prima ricostruzione dei fatti, sembrerebbe che l’uomo stesse cercando di riparare l’attrezzo, quando si è verificata un’improvvisa esplosione. Il 63enne è stato rapidamente avvolto dalle fiamme, alimentate anche dagli schizzi di carburante che avevano impregnato i suoi vestiti. Le ustioni riportate erano gravissime: Enzo non ce l’ha fatta.

Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e all’ambulanza arrivata dall’ospedale ‘Mazzoni’, sono intervenuti anche i carabinieri della Stazione di Offida, che stanno ora cercando di ricostruire con più precisione l’esatta dinamica dei fatti. A piangere la scomparsa di Capparè, ora, sono due intere comunità, a partire da quella di Offida, dove Enzo era nato e dove di tanto in tanto tornava per trascorrere qualche ora in tranquillità nella sua casa e nel suo fondo agricolo, quello che, ironia della sorte, lo ha tragicamente strappato alla vita. Poi c’è Monsampolo, dove il 63enne risiedeva insieme alla moglie, insegnante alla scuola dell’infanzia. Oltre a lei, la vittima lascia anche due figlie, un figlio e due nipotine: una famiglia distrutta dal dolore, insieme ai residenti di due paesi, dove l’uomo era molto conosciuto e amato e dove ora tutti sono in attesa di poter offrire al defunto una degna sepoltura. La salma, infatti, è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria e non è ancora stata restituita ai parenti, che attendono di potergli porgere l’ultimo saluto.

Valeria Eufemia