Green pass falsi, Rossi: "Ho sbagliato"

L’ammissione del professionista arrestato dai carabinieri è dello scorso 4 gennaio, quando mise a verbale dichiarazioni spontanee

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"Ho sbagliato". Ha ammesso le sue colpe e raccontato la sua verità il dottor Giuseppe Rossi quando il 4 gennaio scorso, nel mentre che i carabinieri lo arrestavano, ha voluto mettere a verbale dichiarazioni spontanee. Farlo subito evidentemente gli è servito per scaricarsi la coscienza rispetto ad azioni che sapeva che erano contro la legge, ma anche in palese contrasto con il giuramento di Ippocrate attraverso il quale ogni medico, nell’intraprendere la professione, si impegna solennemente, tra le altre cose, a prestare la propria opera "con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della professione".

Rossi è in carcere. Nel frattempo è stato sospeso dall’Ordine dei medici e dall’Area vasta 5 con la quale era convenzionato quale medico di famiglia. Si era reso volontariamente disponibile a effettuare le vaccinazioni anti Covid che – nei casi all’attenzione della Procura - ha ammesso di non aver materialmente effettuato (a parte a un suo assistito, comunque indagato), pur attivando la procedura per il rilascio del green pass. I primi pazienti - ha detto - sono stati a settembre scorso Maurizio Strappelli (agli arresti domiciliari) e i suoi familiari al prezzo di 100 euro ognuno per ogni ciclo vaccinale completo, registrato pur senza inoculare le due dosi previste: le siringhe le buttava infatti nei cassonetti della raccolta dell’immondizia. Fra i 73 pazienti indagati c’era chi era disposto a pagare anche il doppio, ma lui ha chiarito a Strappelli di ritenere giusta quella somma di denaro. Poi è partito il passaparola, anche – secondo quanto messo a verbale da Rossi - per tramite di Strappelli che accompagnava persone interessate al green pass facile nel suo studio; qui firmavano il consenso informato, indispensabile per avviare la procedura amministrativa legata al certificato verde. Costoro avrebbero dato spontaneamente al medico 100 euro "per il disturbo", senza che lui chiedesse loro nulla, probabilmente perché già informati della somma che era stata stabilita dallo stesso Rossi. Soddisfatta la richiesta di coloro per i quali si era impegnato attraverso Strappelli, ma anche (in minima parte) presentati da altri indagati, il medico ha detto di aver interrotto la pratica illecita. Riguardo ai 6.800 euro sequestrati, Rossi ha ammesso che erano in parte provento delle false vaccinazioni, ma in parte li aveva prelevati dal suo conto corrente.

Peppe Ercoli