GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

Guardia di Finanza. La camorra nel Piceno: sequestrati beni per 4 milioni di euro

Colpo ai clan di Napoli e Caserta con i sigilli delle fiamme gialle su 25 unità immobiliari: case, magazzini e anche un albergo.

Colpo ai clan di Napoli e Caserta con i sigilli delle fiamme gialle su 25 unità immobiliari: case, magazzini e anche un albergo.

Colpo ai clan di Napoli e Caserta con i sigilli delle fiamme gialle su 25 unità immobiliari: case, magazzini e anche un albergo.

Agenti dei Comandi provinciali della Guardia di Finanza di Ancona e di Ascoli hanno eseguito un sequestro preventivo antimafia di 25 unità immobiliari (fra cui svariati appartamenti, un albergo, locali adibiti a deposito, magazzini, uffici e stazioni di rifornimento) e 23 terreni dell’estensione complessiva di oltre 200.000 metri quadrata, tutti siti lungo la costa sambenedettese, compreso l’hotel che era attivo fino allo scorso anno, quando ha cessato l’attività. Si tratta di beni per un valore superiore ai 4 milioni di euro. L’attività è stata finalizzata all’aggressione del patrimonio "illecitamente accumulato da due fratelli di origini campane da tempo gravitanti con la loro famiglia a San Benedetto, uno dei quali già condannato per associazione di stampo mafioso; entrambi sono gravati da pregiudizi penali per reati contro il patrimonio e la persona. Ad operare sono stati gli agenti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona e dalla Compagnia di San Benedetto, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Ancona. In particolare i destinatari della misura di prevenzione patrimoniale, a suo tempo ritenuti a capo di un clan di camorra, all’epoca operante tra la provincia di Caserta e Napoli, si erano resi responsabili di una serie di condotte illecite fra le quali estorsioni, ricettazione, detenzione di armi e stupefacenti nonché reati fallimentari. Agli inizi degli anni novanta, a conclusione di una faida con un clan rivale che li aveva visti soccombere, si erano trasferiti nelle Marche e avevano avviato una serie di acquisizioni immobiliari che, secondo gli accertamenti condotti dai Finanzieri, sarebbero avvenute con disponibilità economiche accumulate grazie alla pregressa attività illecita. In esecuzione del provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria, i Finanzieri hanno ora posto sotto sequestro un ingente patrimonio composto da n. 25 unità immobiliari (fra cui svariati appartamenti, un albergo, locali adibiti a deposito, magazzini, uffici e stazioni di rifornimento) e n. 23 terreni dell’estensione complessiva di oltre 200.000 mq., tutti siti nella provincia di Ascoli Piceno. Il sequestro di patrimoni illeciti, detenuti in Italia o all’estero, pure sotto forma di "beni rifugio", assume un valore anche "sociale", poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità.

Peppe Ercoli