I dissidenti di Partecipazione Democratica: dopo Terrenzi un civico

Che ci fossero frondisti in Partecipazione Democratica si sapeva. Adesso c’è la conferma. Nella nota inviata in piena notte, senza firma e senza simboli ("non ne sapevo nulla" il commento del coordinatore Franco Belletti) si ufficializza che, per loro, il prossimo candidato sindaco deve essere un civico. "Part. Dem in questi 10 anni, ha caratterizzato l’azione amministrativa della città, sostenendo il sindaco Alessio Terrenzi. Dopo un percorso di valutazione e condivisione degli intenti, valutate le proprie radici fondative legate al civismo per una condivisione di idee e obiettivi che prescinda dalle superate posizioni ideologiche che risultato essere dannose - scrivono i frondisti – per l’azione amministrativa, parteciperà alle elezioni nel solco di questa azione civica, sosterrà candidati sindaci di provenienza civica e accoglierà quanti, al di là delle posizioni ideologiche vogliono condividere questo valore". Un’apertura al centrodestra? E ancora: "Impensabile valutare alleanze e candidati sindaci col mero parametro della collocazione politica e della posizione ideologica circoscritta a schemi che, in questi 10 anni, sono divenuti ancora più obsoleti e dannosi per l’azione amministrativa". "Abbiamo governato con Pd, Udc e Idv; abbiamo sostenuto alle regionali un candidato Pd, alle provinciali siamo stati con il Pd, la maggioranza di noi sono fuoriusciti dal Pd (alcuni, vedi Matteo Verdecchia e lo stesso Belletti, sono stati pure vicini a Italia Viva, ndr)" analizza il coordinatore che vede messo in discussione il suo ruolo ma conferma: "La linea è quella che abbiamo detto". Tradotto: l’attuale coalizione resta unita e va alle elezioni con un candidato che può essere anche di partito come il dem Fabiano Alessandrini (ipotesi mai smentita). "Non esistono veti. Sono solo personalismi irresponsabili". Sabato, nel summit della civica erano emerse posizioni divergenti, pare riconducibili a Verdecchia e, più defilato, ad Alessio Pignotti. Belletti e il sindaco - "che escludo possa fare parte di questi frondisti" afferma il coordinatore – dovevano gestire i prossimi step, ma la fuga in avanti ha sparigliato le carte. "Se c’è chi vuole fare un’altra strada, faccia pure, ma esca allo scoperto e ci metta la faccia", chiude Belletti.

Marisa Colibazzi