I medici: "Noi colpiti su salario e carriera"

Se da un lato sono stati stabilizzati 200 infermieri, i dottori del Cimo continuano la protesta: "Parliamo di diritti fondamentali"

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Acque agitate sul fronte sanitario in difesa degli operatori dell’Area vasta 5. Tra proclamazione di scioperi, organizzazione di presidi di protesta e ‘denunce’ per il non rispetto dei diritti dei dipendenti, i rappresentanti dei lavoratori stanno portando avanti una mobilitazione che dura ormai da diversi mesi. E tutto questo prima del passaggio, che avverrà dal primo gennaio 2023, dalle Aree vaste alle nuove Aziende territoriali sanitarie con il cui avvio le pendenze che ci sono ora potrebbero non essere più risolvibili. Dai sindacati del personale del comparto a quelli dei medici, diffide e annunci di manifestazioni si susseguono con cadenza quasi giornaliera. Tante le questioni in ballo, alcune sembrerebbero già risolte come, secondo Cgil, Cisl e Uil, il rinnovo dei contratti dei circa 200 precari tra infermieri, Oss, ausiliari e tecnici dell’Area vasta 5, ma anche molte quelle ancora irrisolte. Una delle tante denunce arriva dal sindacato dei medici Cimo, il cui segretario regionale Andrea Piccinini si rivolge all’assessore alla sanità, Filippo Saltamartini, affinché intervenga. "E’ stato violato – dice Piccinini – il rispetto dei termini entro i quali la direzione di Area vasta deve convocare i sindacati per avviare e concludere le trattative per la stipula del contratto di lavoro integrativo aziendale. Tempi e procedure chiaramente definiti dalle clausole contrattuali del Ccnl, firmato dopo dieci anni di blocco, che in Area Vasta 5 non trova ancora applicazione. E’ deleteria la situazione di stallo creatasi che danneggia 450 tra medici e dirigenti sanitari. Parliamo di diritti fondamentali, tra cui la remunerazione del salario accessorio legato alla produttività e la valorizzazione della carriera attraverso un corretto utilizzo dei fondi contrattuali, che non vengono più riconosciuti dal 2020. Un duro colpo per la categoria, che continua ad operare in condizioni di lavoro inaccettabili con turni massacranti, mancati riposi, dotazioni organiche insufficienti, migliaia di giorni di ferie non godute e migliaia di ore di lavoro non recuperate, né retribuite". Dal sindacato dei medici a quelli in rappresentanza del comparto, Usb, Nursind e Nursing Up hanno proclamato per il prossimo 16 dicembre lo sciopero dei lavoratori dell’Area vasta 5 per diverse motivazioni tra cui ‘la restituzione della produttività 2021 – dice Mauro Giuliani dell’Usb che ieri era tra i manifestanti davanti la Regione per rivendicare assunzioni stabili in sanità – e la rideterminazione dei fondi contrattuali che sono in Area vasta 5 inferiori a quelli delle altre Aree vaste".

Anche Filcams Cgil Ascoli, Fisascat Cisl Marche e Uiltrasporti Marche hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della cooperativa che ha l’appalto delle pulizie nell’ospedale di Ascoli. "Sembrerebbero diminuite – dicono le organizzazioni sindacali – le ore del servizio di pulizia programmata nei reparti, nel Pronto soccorso, nella rianimazione e nelle sale operatorie, con un ulteriore aumento del carico di lavoro e una riorganizzazione degli orari che stravolge le vite dei lavoratori e che non ha alcuna giustificazione razionale".

Lorenza Cappelli