I quattro writers in cella fino a lunedì

Sono accusati anche di una seconda irruzione in un deposito della metropolitana a Charkop, poi fallito

La foto degli italiani arrestati

La foto degli italiani arrestati

C’è attesa da parte dei familiari di Paolo Capecci, il 27enne di Grottammare, residente da 7 anni a Londra, arrestato dalla polizia indiana nelle primissime ore di domenica, insieme ad altre tre italiani, perché sorpreso, ad imbrattare due carrozze della metropolitana. Ieri c’è stata la prima udienza durante la quale è stato deciso che devono restare in stato di fermo nelle celle di sicurezza della polizia e nel frattempo sono stati trasferiti da Ahmedabad a Mumbai. L’avvocato in Italia, Vito Morena ha affermato che i quattro ragazzi, due marchigiani e due abruzzesi, sono comparsi davanti al giudice per rispondere della prima loro incursione in termini temporali, quella che è fallita in un deposito della metropolitana di Mumbai a Charkop. Il tentativo risalirebbe a lunedì 26 settembre poco dopo il loro arrivo in India. Alle 4 e 35, stando alla ricostruzione degli investigatori indiani, indossando maschere e abiti neri sarebbero entrati nel locale con due borse e una sorta di bastone. Individuati dalle guardie sarebbero fuggiti a gambe levate. L’azienda per la sicurezza dello Stato del Maharashtra aveva stilato un rapporto a carico di quattro ignoti per ingresso non consentito in una struttura di trasporti e il processo in corso sta cercando di fare luce su quel bastone.

Sono due, quindi, i capi di imputazione di cui il quartetto dovrà rispondere: i graffiti sui vagoni della metropolitana e il porto del bastone. "Lo avevamo per scacciare i cani randagi che in quella zona sapevamo essere numerosi" si sono giustificati i ragazzi davanti al giudice. Ma le indagini sono ancora in corso. Il loro ‘assalto’ inizialmente era stato inquadrato come attentato terroristico, poiché precedeva di poche ore l’inaugurazione di un treno elettrico superveloce da parte del premier indiano Narendra Modi, ma l’accusa è poi decaduta.

A Grottammare c’è grande trepidazione nell’abitazione della madre Francesca Puglia. "Al momento sappiamo solo che i ragazzi stanno bene e sono trattati con attenzione da parte della polizia indiana. Ce l’hanno confermato due Consoli che sono stati a trovarli. Sentiamo la loro vicinanza e questo ci rassicura, ma il tempo non passa mai. Giro in casa aspettando una telefonata di mio figlio, ma ormai bisogna aspettare lunedì". Per quanto riguarda il reato relativo ai graffiti sui vagoni, dopo aver spiegato che "TAS" non significa altro che "Tagliatelle al sugo", potrebbe risolversi con il pagamento di una cauzione. Sta di fatto, però, che la polizia indaga e vuole fare chiarezza su quel bastone che i ragazzi portavano nella fallita incursione a Mumbai.

Marcello Iezzi