I timori del sindacato "Contratti senza tutele Scellerato il tetto dei 15mila euro annui"

Barbara Nicolai, segretaria provinciale della Cgil: "Nel Piceno si è ampiamente abusato di questo strumento, ci stiamo mobilitando".

I timori del sindacato  "Contratti senza tutele  Scellerato il tetto  dei 15mila euro annui"
I timori del sindacato "Contratti senza tutele Scellerato il tetto dei 15mila euro annui"

Le imprese del Piceno sono alla ricerca di addetti, ma sulle modalità contrattuali di inserimento dei nuovi lavoratori il dibattito è molto aperto e bisogna tener conto di vari aspetti. Barbara Nicolai, segretaria provinciale della Cgil di Ascoli in merito alla reintroduzione dei voucher ha detto: "La scelta di reintroduzione e allargamento dei voucher ci trova fermamente contrari. Basti pensare che nel 2017, eravamo stati proprio noi della Cgil a raccogliere un milione e mezzo di firme per un referendum per l’abolizione di questo strumento di precarietà estremo. Oggi si riapre all’utilizzo, alzano il tetto sino a 15 mila euro". Ma quali sono gli aspetti che non convincono? "Questo strumento – continua Nicolai – non garantisce contribuzione, non garantisce alcuna tutela, e pensare che possa essere utilizzato per pagare dei lavoratori sino addirittura a 15mila euro annui è una scelta scellerata".

Anche nel Piceno "dei voucher si è ampiamente abusato nel settore del turismo – dice ancora Nicolai –, dove veniva usato per coprire situazioni di lavoro grigio. Una scelta che ci trova contrari, e una delle ragioni per le quali ci stiamo mobilitando. Il Paese e i lavoratori hanno bisogno di più stabilità, non di più precarietà".

Soprattutto nelle campagne del Piceno, per la raccolta della frutta e degli ortaggi, c’è una grande richiesta da parte delle aziende di lavoratori extracomunitari. Basti pensare che secondo la Coldiretti "Un terzo dei lavoratori nelle campagne è extracomunitario". Persone all’opera per le raccolte dell’uva, degli ortaggi e della frutta ma anche impiegati nelle campagne cerealicole o nella zootecnia. In tale contesto appare estremamente importante la gestione dei flussi dei migranti.

Dall’analisi condotta da Coldiretti su dati Inps in occasione del click day della fine di marzo di quest’anno l’arrivo in Italia dei lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi con il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri). "Nelle Marche – spiegano da Coldiretti – la maggior parte degli stranieri occupati in agricoltura arriva dal Pakistan, dall’India, dal Marocco e dalla Tunisia e non mancano iniziative imprenditoriali visto che oltre 500 aziende agricole, il 2,3% del totale, sono gestite da stranieri secondo i dati della Camera di Commercio delle Marche". Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, oltre il 90% dei contratti è a tempo determinato. Il nuovo Dpcm di programmazione transitoria dei flussi stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente ma le quote per lavoro stagionale, attese principalmente nelle campagne, ammontano a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) delle quali 1.500 riservate alle nuove richieste di nulla osta stagionale pluriennale, ingressi che di fatto consentono all’impresa negli anni successivi di non essere vincolata ai termini di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm per avere accesso all’autorizzazione. Persone che arrivano dall’estero ogni anno per la stagione e che poi tornano nel proprio Paese. "Il nuovo Decreto – conclude la Coldiretti – sarà anche l’occasione per sperimentare il superamento del nulla osta, sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l’immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che verrà immediatamente trasmesso all’ambasciata italiana all’estero per più tempestivo rilascio del visto di ingresso".

Vittorio Bellagamba