EMIDIO LATTANZI
Cronaca

"Il calo di presenze?. Non è colpa dei B&B"

Negli ultimi anni, anche San Benedetto del Tronto si è allineata al trend che ha modificato il volto del turismo...

Nicola Mozzoni, presidente dell’Associazione Albergatori

Nicola Mozzoni, presidente dell’Associazione Albergatori

Negli ultimi anni, anche San Benedetto del Tronto si è allineata al trend che ha modificato il volto del turismo costiero in tutta Italia: la crescita esponenziale degli affitti brevi. Un fenomeno che ha in parte ridefinito le dinamiche dell’ospitalità e, allo stesso tempo, sollevato interrogativi sul futuro del settore ricettivo tradizionale. Anche in Riviera , la richiesta di alloggi temporanei è aumentata in modo significativo. A spingere questa trasformazione è una combinazione di fattori economici e tecnologici: i proprietari di seconde case vedono negli affitti brevi un’opportunità di guadagno maggiore rispetto alla locazione stabile, mentre piattaforme digitali come Airbnb e Booking hanno reso accessibile e immediata la promozione delle abitazioni turistiche. Ma cosa accade in una città come San Benedetto, dove il turismo rappresenta da sempre una colonna portante dell’economia locale? Parla Nicola Mozzoni, presidente dell’Associazione Albergatori, non vede un problema in questa nuova tendenza: "Si tratta di un fenomeno che anche a San Benedetto sta crescendo molto. Il mondo turistico si sta evolvendo anche lungo quella strada ma fondamentalmente problemi non ne dà". La trasformazione dell’offerta ricettiva non è vissuta, quindi, come una minaccia, ma come una naturale evoluzione dell’accoglienza. "Va detto che la città ha perso tante strutture alberghiere – sottolinea Mozzoni – quindi paradossalmente l’affitto breve consente di recuperare alcuni posti letto persi pur diminuendo ovviamente la parte hotelleri. Chi è abituato a muoversi con situazioni alternative all’albergo continuerà comunque a muoversi tra affitti brevi, appartamenti o bed and breakfast – prosegue Mozzoni –. Questo significa che se non trova queste situazioni a San Benedetto lo cercherà altrove. Non andrebbe in albergo, ma andrebbe via da San Benedetto". Il rischio, quindi, non è la concorrenza tra modelli, ma la perdita di attrattività. Il presidente degli albergatori non nega la necessità di una regolamentazione più efficace. "Andrebbero regolamentati in maniera più corretta – afferma – perché rispetto ad un appartamento normale l’affitto breve crea alcune problematiche in più, penso a cose semplici come l’immondizia o alla gestione della tassa di soggiorno e poi il discorso sui requisiti igienici". Ad ogni buon conto il presidente deli albergatori non vede nell’affitto breve un pericolo per la qualità dell’offerta turistica sambenedettese: "Se ci si trovasse di fronte a un calo di presenze, di certo non si può dare la colpa a affitti brevi o B&B".

e. l.