
Monsignor Gianpiero Palmieri officerà le celebrazioni organizzate in memoria del Pontefice: stasera nella chiesa di San Maria . Goretti ad Ascoli e domani sera nella Cattedrale di San Benedetto.
Diocesi in lutto per la morte di Papa Francesco. Il decesso del Santo Padre, avvenuto ieri mattina, ha gettato nello sconforto anche i fedeli ascolani e sambenedettesi. Un territorio, quello piceno, profondamente legato a Bergoglio, che nel 2016 portò il suo saluto ai terremotati di Arquata e che, in Vaticano, ha spesso accolto i pescatori della riviera. Senza dimenticare l’incontro, nel dicembre scorso, con la delegazione dei lavoratori della Beko di Comunanza. La diocesi ricorderà il Papa in due momenti di preghiera: questa sera alle 21 nella chiesa di Santa Maria Goretti ad Ascoli e domani, sempre alle 21, nella cattedrale Santa Maria della Marina di San Benedetto. A presiedere le due celebrazioni sarà il vescovo Gianpiero Palmieri.
Eccellenza, che Papa è stato Francesco?
"Il suo Pontificato è stato molto importante. Da un lato, Bergoglio ha dato alla Chiesa una forte spinta in merito alla conversione pastorale, che lui stesso ha voluto a 360 gradi, facendo in modo che diventasse più sinodale e missionaria. Dall’altro, ha promosso la pace a tutti i livelli. Si è impegnato nella difesa dei poveri e di quelli che lui definiva ‘gli scartati’. E’ stato sempre vicino agli ultimi. Da tempo era riuscito a segnalare il tempo che stavamo vivendo, parlando di una ‘guerra mondiale a pezzi’. Lì per lì ci sembravano parole esagerate, invece aveva compreso per primo ciò che stava accadendo al mondo".
La diocesi lo ricorderà in queste due celebrazioni. Quanto sarà importante, per i fedeli, partecipare?
"Sono sicuro che ci sarà una grande partecipazione e, per questo, abbiamo scelto due chiese in grado di contenere molte persone. Ci uniamo in questo momento al dolore di tutta la Chiesa per la morte di papa Francesco. Noi sappiamo che egli vive in Dio e intercede per la Chiesa intera. Ringraziamo il Signore per averci donato Papa Francesco. Lo ringraziamo per il suo magistero grande e profondo, che ha dato alla Chiesa una nuova spinta missionaria, chiamandola a quella conversione che le permetta di essere più fedele al Vangelo. Ringraziamo il Signore per il magistero di Papa Francesco a favore del mondo intero, per la pace, la giustizia sociale, l’ecologia la difesa della dignità del lavoro e, appunto, l’attenzione agli scartati della storia".
Come definisce il legame che il Pontefice ha avuto con il Piceno?
"Un bellissimo rapporto. In particolare, infatti, lo piangono i pescatori di San Benedetto, gli operai della Beko e tutti i poveri che da lui si sono sentiti capiti e difesi. La sua vicinanza si è concretizzata anche nel drammatico momento del terremoto che ha colpito la nostra comunità. Ricordiamo tutti con gratitudine la sua visita nell’ottobre del 2016 nelle zone devastate, portando conforto e speranza alle persone colpite dalla tragedia. Papa Francesco, non dimenticheremo mai il tuo insegnamento".
A livello personale, infine, ci racconta un aneddoto riferito al suo rapporto col Papa?
"Ha sempre avuto grande affetto nei miei confronti, sia come parroco che come vescovo ausiliare di Roma. Mi disse di venire ad Ascoli, prima, e a San Benedetto, poi, manifestando apprezzamento verso di me. Grazie anche al mio ruolo nella Cei, mi permetteva di incontrarlo spesso. La Chiesa è stata ricca di grandi papi e lui sicuramente è tra questi".
Matteo Porfiri