MARCELLO IEZZI
Cronaca

Il disastro Rita Evelin. Nuove ipotesi per spiegare l’affondamento misterioso: "Vogliamo solo la verità"

Venerdì Lannes presenta il suo libro sulla tragedia in cui persero la vita tre pescatori. La vedova di Annibali: "Non chiediamo risarcimenti".

Venerdì Lannes presenta il suo libro sulla tragedia in cui persero la vita tre pescatori. La vedova di Annibali: "Non chiediamo risarcimenti".

Venerdì Lannes presenta il suo libro sulla tragedia in cui persero la vita tre pescatori. La vedova di Annibali: "Non chiediamo risarcimenti".

Il mistero dell’affondamento del peschereccio sambenedettese Rita Evelin al centro dell’inchiesta condotta dal giornalista Gianni Lannes che venerdì prossimo, alle ore 18,30, nella sala consiliare del comune di San Benedetto, presenterà il suo libro ‘Abissi, Rita Evelin: la strage di pescatori nei mari d’Italia’. Una tragedia avvenuta, inspiegabilmente, la mattina del 26 ottobre 2006, alle 6.10, a 22 miglia a largo di Porto San Giorgio. Nel naufragio morirono tre pescatori: Luigi Luchetti, Ounis Gasmi e Francesco Annibali. Salvo solo il comandante Nicola Guidi, ripescato un’ora e 10 minuti dopo l’affondamento dal peschereccio Luna Nuova di Bisceglie. Ora il giornalista d’inchiesta Gianni Cannes ha concluso il suo lavoro ed è pronto a portare alla luce le sue scoperte sul caso dell’affondamento avvenuto con mare ‘calma piatta’, assenza di vento e con ottima visibilità.

"Vogliamo sapere perché tutti questi misteri e perché il relitto doveva essere recuperato con un ingente investimento e poi non se n’è fatto più nulla – dice Giovanna, vedova di Francesco Annibali – Non lo facciamo per chiedere soldi di risarcimento, ma per sapere la verità, anche se Lannes molte cose le ha apprese e le racconterà. Le istituzioni e parte della stessa marineria dovrebbero essere interessate a capire cosa succede in quel tratto di mare, invece non è così". Nel libro viene spiegato che quella maledetta mattina era in atto, all’insaputa della marineria italiana, ‘Active Endeavour’: un’operazione aeronavale della Nato proprio in quella zona dell’Adriatico centrale a ridosso della costa marchigiana, in un’area marittima di transito, a dir poco trafficatissima, per esercitazioni di ‘tiro T842’, come attesta la rara mappa nautica 1050 dell’Istituto Idrografico della Marina a Genova.

"L’imbarcazione da pesca, che reca i segni inequivocabili di una collisione con un mezzo in sommersione – spiega Lannes – cola a picco e giace ancora oggi ad appena 76 metri di profondità, nonostante uno sperpero di denaro pubblico pari a 800 mila euro elargiti alla Rana Diving per il suo mancato recupero".

L’autore chiama in causa il comandante del peschereccio, unico superstite, che potrebbe ancora custodire diversi segreti su quella tragedia. "Il primo lancio dell’Ansa fa riferimento ad ‘un forte botto’. La notizia viene ripresa dalla Pravda, noto quotidiano con sede a Mosca. L’allora ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, invia fulmineamente un insolito telegramma di cordoglio al sindaco della città marchigiana – scrive nel libro Lannes – L’indagine giudiziaria non è mai decollata, poiché non sono stati individuati i responsabili e non sono state accertate le cause. Anzi, potrebbero essere state insabbiate dalle preposte autorità italiane – conclude Lannes – A livello giudiziario e marittimo viene attualmente opposto il solito muro di gomma". Affermazioni forti che suscitano una grande attesa per l’uscita del libro. Dialogheranno con l’autore Pier Palo Flammini e Antonella Roncarolo.

Marcello Iezzi