Il dottor Rossi sospeso dall’ordine dei medici

Il tribunale della Libertà ha fissato intanto per il 25 gennaio l’esame del ricorso presentato dai suoi legali per ottenere gli arresti domiciliari

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L’Ordine dei medici della provincia di Ascoli ha sospeso il dottor Giuseppe Rossi, causa il suo coinvolgimento nell’inchiesta che lo ha portato in carcere perché ritenuto responsabile di aver fatto ottenere green pass fasulli a 73 persone senza vaccinarle. "Si tratta di un provvedimento previsto in casi del genere, anche se per la definizione del procedimento disciplinare dovremo attendere che sia completato l’iter giudiziario" spiega la presidente dell’Ordine Fiorella De Angelis. Iter che si annuncia lungo, considerato i gradi di giudizio, ma non è chiaro se la sospensione varrà comunque per un tempo così lungo o se invece potrebbe essere revocata in attesa di una sentenza definitiva, tenuto conto della presunzione di innocenza che la legge garantisce a chiunque. La sospensione è un provvedimento cautelare, al momento corroborato dalla detenzione in carcere disposta nei confronti di Rossi dal giudice delle udienze preliminari Annalisa Giusti all’esito delle indagini dei carabinieri coordinati dalla Procura. Nello stesso ambito è ai domiciliari Maurizio Strappelli, ritenuto l’intermediario fra il medico e gli altri 72 pazienti, tutti indagati a piede libero.

Rossi desidera fortemente uscire dal carcere di Ancona dove è rinchiuso dal 4 gennaio. Il tribunale della Libertà ha fissato per il 25 gennaio l’esame del ricorso presentato dai sui legali, gli avvocati Lavinia Tarli e Umberto Gramenzi; sostengono che "se posto agli arresti domiciliari Rossi non potrebbe in alcun modo inquinare le prove, senza sottacere che il loro assistito non gode di buona salute. Rossi è accusato di peculato per 120 dosi vaccinali delle quali – si ritiene si è disfatto senza inocularle; falso indotto in atto pubblico riguardo a 150 attestazioni di avvenuta somministrazione di dosi vaccinale (non avvenuta) a 73 soggetti. Deve rispondere anche di tentata truffa aggravata ai danni dell’Asur riguardo agli emolumenti previsti per ciascuna dose di vaccino somministrata.

La vicenda dei Green pass falsi ha scatenato in città una ridda di voci sui soggetti e attività commerciali coinvolti. Tanto che i titolari di Zeneat, pasticceria Angelo e bar Espressamente Illy ieri hanno smentito il coinvolgimento di dette attività nell’inchiesta della Procura. "Ci vediamo costretti a diffidare i soggetti propalatori di menzogne dal perseverare in tale atteggiamento finalizzato a ledere la nostra attività imprenditoriale, già profondamente pregiudicata dalla situazione pandemica".

Peppe Ercoli