Il futuro del Palariviera resta in bilico

Amministrazione e Palacongressi non si incontrano da tempo. Manca un piano per il rilancio del multisala

Il futuro del Palariviera resta in bilico
Il futuro del Palariviera resta in bilico

Quale sorte attende il Palariviera? È molto tempo, ormai, che il vertice comunale non si incontra con la Palacongressi, la quale gestisce la struttura e che sta valutando di riaprire le sale per far ripartire l’attività di proiezione. L’amministrazione, insediatasi oramai da due anni, non ha ancora elaborato un piano per il rilancio del multisala di Porto d’Ascoli, sul quale si è tanto discusso negli ultimi anni per via del lodo arbitrale – ipotizzato ma mai fatto – con cui concedente e concessionario avrebbero dovuto rimodulare la convenzione. Ora si potrebbero aprire spiragli per una possibile riapertura, ma stavolta senza affido ad un gestore esterno: la Palacongressi di Fausto Calabresi sta esaminando la possibilità di condurre direttamente l’attività, senza nuovi partner. Il problema è che, senza lavori di efficientamento energetico il Palariviera non potrebbe riaprire tanto facilmente, dati gli alti costi. A stupire, quindi, è l’assenza di idee che permea Viale De Gasperi su questa complicata faccenda. Eppure, se la questione venisse risolta, il plesso di piazza Aldo Moro potrebbe tornare ad essere un punto di riferimento non solo per gli abitanti di San Benedetto, ma di tutto il comprensorio, incluso l’entroterra Piceno e il vicino Abruzzo. Con la riapertura del cinema si avrebbe, oltretutto, quel rilancio di Porto d’Ascoli che molti cittadini desiderano da anni. Fatta eccezione per la parentesi Madison, il Palariviera non proietta film dal 2020: va ricordato, infatti, che Uci Cinemas comunicava l’addio alla riviera nel maggio di quell’anno. Nel frattempo Palacongressi tentava di ottenere una modifica al piano economico finanziario, e con esso la gestione dei parcheggi del piazzale, nonché l’annullamento o almeno la riduzione delle debenze tributarie. Tra l’altro, va rammentato che comune e Palacongressi sono ancora in attesa che si chiuda l’annosa diatriba sull’Imu: nel gennaio 2022, la Cassazione annullava una sentenza con la quale la società era riuscita a non farsi carico di un’imposta Imu da 60mila euro, risalente al 2011.

Il ricorso, intentato oltre 10 anni fa, era stato accolto in primo e secondo grado dalla giustizia tributaria, ma poi la suprema corte ha congelato l’esito, rinviando tutto il faldone nuovamente ad Ancona. Nei primi due gradi di giudizio, il privato era riuscito a dimostrare di non doversi fare carico dell’imposta perché, secondo la tesi della Palacongressi, la struttura di piazza Aldo Moro non sarebbe un bene demaniale, bensì patrimoniale. Il punto è ancora da chiarire e il nodo, di conseguenza, non è stato ancora sciolto.

Giuseppe Di Marco