"Il lungomare d’inverno lasciato dagli chalet in uno stato indecoroso"

Finita la bella stagione, l’accesso alla spiaggia dalle concessioni demaniali è stato recintato. Per Azione, questo ‘arredo’ non renderebbe giustizia al lungomare, appartenente ad una meta turistica che d’estate raddoppia, se non triplica, la propria popolazione. "Pensando al mare d’inverno potrebbero venire in mente le note di una bella canzone – commenta sarcasticamente Mario Laureati –. A San Benedetto no. Il nostro lungomare da settembre inoltrato ad aprile-maggio diventa il retrobottega di tutte le concessioni demaniali. Pile di oggetti accatastati e poi impacchettati con teli, recinzioni da cantiere o da pollaio su almeno il 90% della passeggiata; impossibilità in alcune zone di vedere il mare perché la recinzione è coperta da teli oscuranti. E poi, spesso, la ciliegina sulla torta: la cassetta delle lettere pendente dalla rete, tipo accampamento di emergenza. Tutto questo al bordo di un lungomare che è presentato come il simbolo della nostra città, riqualificato con soldi delle casse comunali a beneficio dell’immagine di San Benedetto. Sono andato a vedere il piano di spiaggia e le norme di attuazione dicono che le recinzioni e le protezioni dei manufatti e delle concessioni demaniali devono essere preventivamente autorizzate ed avere caratteristiche uniformi e tali da non creare impatto visivo. Esse inoltre devono lasciare per ogni concessione almeno un varco di accesso all’arenile pari almeno alla larghezza di 2,5 metri e la relativa possibilità di uscita, ciò anche a tutela della pubblica incolumità. E pertanto la domanda è: tutte queste variopinte, disomogenee, orribili recinzioni attaccate col filo di ferro e con la cassetta della posta, sono state autorizzate? E se sì: perché per ogni concessione demaniale recintata non è stato lasciato il varco di 2,5 metri per accedere alla spiaggia, tenendo conto che si tratta anche di motivi di pubblica incolumità?"