Il lutto che si rinnova e la speranza. Dal 2016 sono nati 35 bambini

Lo spopolamento di Arquata era iniziato già nel 2015: ora chi resta lotta per ricominciare una vita normale

Il lutto che si rinnova e la speranza. Dal 2016 sono nati 35 bambini

Lo spopolamento di Arquata era iniziato già nel 2015: ora chi resta lotta per ricominciare una vita normale

"La cosa che non dimenticherò mai è il buio dopo il boato". Parla così Annamaria Giacobetti, rientrata da una settimana nella casa dove ha vissuto la terribile notte, quando alle 3.36 del 24 agosto di otto anni fa Arquata è crollata, e con lei case, strade e vite. Ora i paesi sono desterti, la popolazione continua a scendere a valle per iniziare una nuova vita, gli abitanti sono sempre più anziani. Sono 299 le vittime di quella notte, un numero enorme di persone strappate all’affetto dei cari in un baleno. Il terremoto non ha risparmiato niente e nessuno. E oggi, otto anni dopo, purtroppo bisogna ancora raccontare che poco o nulla è cambiato.

"Esci di casa così come sei, in pigiama, lasci tutto. E perdi tutto. Io ho dovuto chiamare i pompieri anche solo per aprire la porta di casa, e quelle poche cose che sono state portate in salvo ora sono pressoché inutili. L’aria è ancora pesante – continua Annamaria Giacobetti, nella foto –, il cimitero è abbandonato". Pescara del Tronto è il luogo più colpito del Piceno, 52 vittime. Completamente rasa al suolo. Ora regna il silenzio, interrotto sporadicamente da qualche cane solitario.

Come anche a Borgo, Camartina, Capodacqua, Colle, Faete, Forca Canapine, Piedilama, Pretare, Spelonga, Trisungo, Tufo, Vezzano, Arquata. La vita di questi luoghi, e di chi li abitava e li abita ancora, è cambiata nella notte del 24 agosto del 2016 e ora fa fatica a ripartire. Il grafico della quantità di popolazione presente parla chiaro: lo spopolamento era già iniziato con il 2000. Nel 2001 si contava una diminuizione del 2% rispetto all’anno precedente, che porta perciò il numero totale a 1.479. Con una media di 1,5% in meno rispetto agli anni precedenti, si è proseguiti nel calo fino al 2016, quando il numero di abitanti era sceso fino a 1.141.

Ci si aspetterebbe di notare un calo brusco, dato appunto dal terremoto e dalla distruzione che questi territori hanno dovuto subire. E invece, il calo rimane nella norma, con una diminuzione del 3,14% che è addirittura inferiore a quella di 3,76% registrata invece nel 2015, un anno prima del sisma. Ma la discesa continua, galoppante intorno ai 2 punti percentuale, e arriva ad oggi a contare 930 abitanti. 40 in meno negli ultimi due anni. Si tratta in media di persone over 70, a maggioranza uomini. 473 uomini e 457 donne. E poi, la nota positiva: da quella terribile notte, 35 sono i bambini venuti alla luce. Bambini che si vedono giocare nelle zone verdi rimaste, nei parchetti appena ricostruiti. 9 nuove vite nel 2017, 4 nel 2019, 4 nel 2020, 6 nel 2021, 3 nel 2022 e 4 nel 2023. Vite che nel comune di Arquata del Tronto hanno trovato una casa. Com’era questo luogo prima? "Bella domanda, prima era casa, e lo è anche ora – risponde Riccardo Perla, 26 anni –. Non riesco a immaginare una vita senza questi posti, anche quando ero via, quando mi sono allontanato, il desiderio di tornare è stato troppo forte. Io qui sono cresciuto, sono troppo affezionato. Il mio posto del cuore era un campetto, davanti casa, con il manto rosso. Ricordo quando ci giocavo, lì sono praticamente cresciuto, ci ho passato l’infanzia. E ora ci sono le casette".

Ottavia Firmani