
Un tappeto di spazzatura sulle spiagge dopo il primo weekend di caldo. Lavori lasciati a metà danneggiano la vegetazione e la plastica finisce in acqua. .
Ci risiamo, è bastato un weekend di caldo ed ecco che le spiagge del fiume Castellano si sono trasformate in una piccola discarica: confezioni di plastica del Mc Donald’s, sigarette, buste di patatine. Attaccata a un albero, una pietosa busta di plastica che con le piogge ha riversato parte dei rifiuti in acqua. Purtroppo i cestini, nonostante il fiume Castellano sia molto frequentato da ascolani e turisti, scarseggiano: Picenambiente svuota regolarmente gli unici due esistenti vicini al sestiere, ma purtroppo in pochi si portano dietro i rifiuti in mezzo al bosco che conduce alle cascate più lontane. Ecco che un tappeto di monnezza distrugge un piccolo paradiso terrestre: acque turchesi a due passi dal centro, poi basta volgere lo sguardo alla spiaggia per trovare piatti di plastica e assorbenti, ciabatte e giochi per bambini. Tutto rigorosamente di plastica. Difficile dare tutta la colpa alla maleducazione di chi frequenta questi luoghi senza rispettarne la bellezza. A pochi metri dall’ingresso della spiaggia, in mezzo agli alberi, lavori iniziati e mai finiti danneggiano la vegetazione. La plastica arancione di transenne abbandonate da mesi si sta sfaldando, finendo nel terreno e nel fiume. Degrado chiama degrado, e non ci si può stupire se poi chi arriva si sente ’autorizzato’ a lasciare dietro di sé una scia di rifiuti. Novità inquietante sul cartello della balneazione: ’bocconi avvelenati’, recita la scritta nera a pennarello, e non si capisce se sia una minaccia di qualcuno che non vuole animali neanche in mezzo alla natura, o un avvertimento per padroni di cani. Sia come sia sarebbe il caso di indagare perché le polpette avvelenate sono un rischio anche per i bambini. I cestini e la rimozione di quelle inutili e dannose transenne poi, aiuterebbero non poco.
Eleonora Grossi