
L’accordo ha l’obiettivo di potenziare i flussi informativi e rafforzare le misure di prevenzione: "Passo decisivo per garantire trasparenza, sicurezza e tutela dei lavoratori nei cantieri".
È stato ufficialmente sottoscritto ieri ad Ascoli il protocollo d’intesa tra il commissario per la ricostruzione post-sisma, Guido Castelli, e il direttore della struttura per la prevenzione Antimafia del Ministero dell’Interno, prefetto Paolo Canaparo. L’accordo ha l’obiettivo di potenziare i flussi informativi e rafforzare le misure di prevenzione contro le infiltrazioni mafiose nei cantieri della ricostruzione pubblica e privata con contribuzione pubblica, nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016. Elemento centrale del protocollo è l’interoperabilità dei dati della ricostruzione raccolti nella piattaforma GE.DI.SI. – Gestione Digitale Sisma, sviluppata dall’Ufficio del Commissario, che consentirà agli organismi di controllo antimafia, alle Prefetture e agli enti competenti di accedere in tempo reale a dati aggiornati su cantieri, imprese e professionisti coinvolti nella ricostruzione.
La piattaforma permetterà anche la generazione di report, la visualizzazione della mappatura dei cantieri e il monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori. In un futuro oramai prossimo anche i dati del badge e del settimanale di cantiere. Per quanto riguarda le interdittive antimafia nel 2023 ce ne sono state 18, 26 nel 2024, mentre nei primi 6 mesi del 2025 sono 24. Il loro aumento documenta la sempre maggiore efficacia dell’azione di prevenzione. "Questo protocollo – ha detto Castelli – rappresenta un passo decisivo per garantire trasparenza, sicurezza e tutela dei lavoratori nei cantieri del cratere sismico. Abbiamo affinato gli strumenti e reso più efficace la linea di prevenzione, rafforzando la nostra capacità di intercettare e contrastare ogni tentativo di infiltrazione criminale. Nei prossimi 12 mesi prevediamo l’avvio di più di mille cantieri per la ricostruzione pubblica, oltre 8.000 quelli della privata".
Il prefetto Paolo Canaparo ha aggiunto che "il potenziamento delle attività di prevenzione antimafia passa attraverso il consolidamento della conoscenza dei cantieri effettivamente attivi – pubblici e privati – e l’individuazione tempestiva delle potenziali criticità, con particolare attenzione anche alla sicurezza del lavoro e dei lavoratori. Iniziative come questa testimoniano l’impegno costante nel promuovere una sinergia sempre più efficace tra la Struttura, i Gruppi interforze antimafia delle dieci Prefetture del cratere sismico, la Direzione Investigativa Antimafia, nelle sue articolazioni centrali e periferiche, il Gruppo Interforze Centrale, presso la Direzione Centrale della Polizia criminale del Dipartimento della Polizia di Stato e tutte le Forze di Polizia".
Peppe Ercoli