MATTEO PORFIRI
Cronaca

Il picco dell’influenza. L’Ast: "È un classico dopo le feste di Natale. I rimedi? Quelli di nonna"

Il dottor Claudio Angelini, direttore del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria: "Non si devono assumere antibiotici, a meno che non li prescriva il proprio medico di famiglia".

Il dottor Claudio Angelini, direttore del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria: "Non si devono assumere antibiotici, a meno che non li prescriva il proprio medico di famiglia".

Il dottor Claudio Angelini, direttore del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria: "Non si devono assumere antibiotici, a meno che non li prescriva il proprio medico di famiglia".

Ascolani a letto con l’influenza. In tanti, in questi giorni, sono alle prese con il virus, tanto che il tasso di incidenza è aumentato proprio nelle ultime due settimane, al termine del periodo natalizio. A confermarlo è il dottor Claudio Angelini, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ast picena.

Dottor Angelini, come si spiega tale diffusione dell’influenza?

"Generalmente questo è il periodo nel quale si ammalano il maggior numero di persone, quindi siamo in linea con quanto accaduto negli altri anni. Durante le festività ci sono stati molti assembramenti, comprensibilmente, tra banchetti e momenti in famiglia. Ciò ha reso possibile l’aumento dei contagi".

Quindi il virus circola parecchio in questo periodo post festività.

"Bisogna fare attenzione a parlare di influenza, perché non sempre la febbre è dovuta a questo genere di virus, visto che ne circolano molti altri".

Può farci qualche esempio?

"In alcuni casi c’è un mix, vero e proprio, di virus. Ma possono esserci quelli gastrointestinali oppure i rinovirus. Questi ultimi, ad esempio, causano raffreddore. In qualche caso sporadico potrebbe trattarsi della cosiddetta ‘Australiana’, senza perdere di vista nemmeno il covid, che continua a provocare contagi e non è affatto scomparso".

Qual è il suo consiglio nei confronti di chi accusa sintomi?

"Innanzitutto ritengo inutile fare gli eroi. Se ci si sente poco bene, infatti, bisogna restare a casa. O, comunque, evitare luoghi affollati per non contagiare anche altre persone".

Per quanto riguarda i rimedi?

"Vanno benissimo quelli della nonna: bere tanta acqua e riposare. Inoltre, non si devono assumere antibiotici, a meno che non vengano prescritti dal proprio medico di famiglia. Sono sufficienti, spesso, gli antipiretici, come ad esempio il paracetamolo".

Per far abbassare la febbre alta?

"Sì, anche perché non dimentichiamo che la febbre è un meccanismo di difesa attivato dal nostro corpo nel momento in cui viene attaccato da un virus. Allo stesso tempo, però, non bisogna sottovalutarla perché potrebbe rappresentare la porta di ingressi per i batteri".

Quali sono, allora, i sintomi tipici dell’influenza?

"La febbre, la tosse, i dolori alle ossa o ai muscoli. Però, ripeto, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico, ma non si devono assumere antibiotici senza la prescrizione".

Ci sono persone ricoverate, nei nostri ospedali, a causa dell’influenza?

"No, la situazione è sotto controllo. Non ci sono casi particolari da segnalare, ma va comunque prestata la massima attenzione. Comunque bisogna resistere ancora per qualche giorno, poi la curva scenderà e l’emergenza dovrebbe essere destinata a passare. O, almeno, ce lo auguriamo".

Matteo Porfiri