La 22esima edizione del FestivaLiszt si chiude venerdì prossimo al Teatro Mercantini con l’attesissimo concerto di Alberto Cartuccia Cingolani, il bambino prodigio di appena 7 anni di Treia, definito il ’piccolo Mozart’. In programma musiche di Handel, Bach, Scarlatti, Mozart, Beethoven, Chopin, Liszt, Grieg, Debussy, Berkovich e Rachmaninov. Il programma, particolarmente impegnativo e coinvolgente, mira ad offrire al pubblico un viaggio musicale nel tempo attraverso ’quadretti’ rappresentativi delle varie epoche, alcuni dei quali celeberrimi: pertanto si inizia con l’estro compositivo dell’età barocca, culla dell’arte degli strumenti a tastiera, passando per la nobiltà stilistica del classicismo viennese, fino ad arrivare al suggestivo ed accattivante Novecento storico del pianoforte, senza prescindere dallo snodo romantico, in cui si vuole omaggiare la figura di Franz Liszt attraverso due pregevoli miniature giovanili.
Alberto Cartuccia si è esibito lo scorso anno al Festivaliszt, nell’ambito dello spazio riservato ai talenti locali, riscuotendo un grandissimo successo, questa volta avrà modo di mostrare tutta la sua bravura e talento nel corso di un intero concerto nel prestigioso teatro Mercantini dove, prima di lui si sono esibiti, nelle passate edizioni del Festival, grandi virtuosi di fama internazionale. Inizio concerto ore 21,30. Biglietto 10 euro, ridotto 8 euro (fino a 20 anni). Il Festival è organizzato dalla Fondazione della Gioventù Musicale d’Italia con il sostegno del comune di Grottammare e di Ripatransone, Regione, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Il Festivaliszt è una rassegna di musica classica in omaggio al celebre compositore ungherese che qui soggiornò nell’estate del 1868. Dopo 8 anni il festival organizzato dalla Fondazione Gmi con il sostegno dell’Amministrazione ed enti vari, è tornato anche al Paese alto, nella chiesa di Santa Lucia, dove era partito nel 2003, sede d’eccellenza per l’acustica perfetta e per il retaggio storico. Qui nacque nel 1521 Felice Peretti, al soglio pontificio con il nome di Sisto V, e qui il grande pianista ungherese si tratteneva in preghiera, con la sua guida spirituale don Antonio Solfanelli, al termine delle sue passeggiate nell’antico borgo.
Ma.ie.