Il post non era diffamatorio: Billwiller assolto

Il giudice del tribunale di Ascoli Barbara Bondi Ciutti ha assolto "perché il fatto non sussiste" Lucio Billwiller che era finito sotto processo con l’accusa di aver pubblicato sulla pagina Facebook dell’Associazione nazionale partigiani un post diffamatorio nei confronti di Casapound. A denunciarlo era stato Gianluca Iannone, legale rappresentante di Casapound Italia che aveva ritenuto diffamatorio il commento dell’Anpi in favore del professor Lorenzo Rossi esprimendo nei suoi confronti "solidarietà al consigliere comunale vittima di un vile agguato da parte di coraggiosi militanti di Casapound". Lo stesso pubblico ministero in udienza Nicola Rago ha chiesto l’assoluzione di Billwiller, così come il suo legale, avvocato Mauro Gionni. Il professor Rossi, docente di storia e filosofia nonché assessore a sviluppo e promozione del comune di Grottammare, il 24 febbraio 2020 pubblicò un post su Facebook riferendo che quella mattina, recandosi al lavoro nell’istituto dove insegna, aveva trovato "una decina di ragazzi, che ho poi scoperto essere di Blocco Studentesco, l’organizzazione giovanile di Casapound. Mi hanno chiesto conto in modo pressante del mio intervento in Consiglio comunale in merito alle foibe che ho postato su questo profilo in risposta ad accuse false mossemi dal consigliere comunale Vesperini. Sono stato anche filmato a mia insaputa, ma evidentemente questi sono i metodi coraggiosi di chi non rinnega il fascismo e che da giorni si era informato sui miei orari di lavoro". In calce al post di Rossi una serie di commenti con espressioni di solidarietà nei suoi confronti, fra i quali quello dell’Anpi che Casapound ha ritenuto diffamatorio e che le indagini hanno attribuito a Billwiller, finito sotto processo. Nella sua arringa difensiva l’avvocato Gionni ha sottolineato che "il diritto di critica ha un ambito di applicazione ancora maggiore quando esso si esplica in tema politico: in questo caso, infatti, la continenza deve essere con maggiore elasticità proprio in ragione dell’interesse pubblico".