Il presidente Simoni: ecco perché dissi sì a questa squadra

Domenica al Recchioni, la Fermana scenderà in campo contro l’Ancona-Matelica: inutile negare che la mente vola al campionato d’Eccellenza 2010-11 e al relativo amarissimo epilogo, in un Recchioni con pubblico da record, di quell’ 8 maggio quando, in piena zona Cesarini, i gialloblu vedono sfumare il primo posto in classifica e promozione in serie D. L’appuntamento è solo rimandato. Rieti, 24 aprile 2013 finale di Coppa Italia Dilettanti: la band canarina di capitan Cudini sigla la rete della vittoria proprio al 94’ e la Fermana torna nel semiprofessionismo. Ancora tre stagioni e, al termine di quella del 2016-17, mister Destro e i suoi ragazzi permettono a una città intera di festeggiare il ritorno in serie C dopo 11 anni di purgatorio. Alla presidenza in quell’anno fortunato, c’è Umberto Simoni, il fermano classe ’40 che di questi colori è innamorato sin da bambino ovvero da quando è il padre ad accompagnarlo al campo sportivo a vedere le gesta della squadra cittadina. Per lavoro, terminati gli studi, si trasferisce a Recanati dove ancora oggi vive: "Avevo acquistato una Fiat 500 e così tornavo a casa più spesso- si legge nella sua autobiografia intitolata ‘Proposta di pace, tra luci e ombre’- e la domenica pomeriggio andavo a vedere la partita di pallone della Fermana, sia perché ero attaccato alle mie origini sia per abitudine". Una passione mai doma tanto che quando i discorsi con gli amici s’infervoravano la domanda che gli interlocutori gli rivolgevano era se la Fermana avesse perso.

La medesima passione è stata trasmessa ai tre figli Gianfilippo, Paolo e Massimo e ai suoi nipoti con i quali, il presidente Simoni, è sempre presente in tribuna ‘Paolo Belleggia’: "Quando la dirigenza della Fermana venne a chiedermi di acquistare alcune quote della società – si legge ancora nel volume – domandai come mai fossero venuti da me dato che non abitavo più a Fermo da tanto tempo: ‘Perché tu e i tuoi figli siete tifosi della Fermana’, risposero. Era vero e accettai. Nel primo anno di presidenza, con l’intera mia famiglia seguimmo quasi tutte le partite; ciò serviva anche per visitare le città e stare insieme. A fine gara andavo negli spogliatoi a congratularmi con i ragazzi se avevano vinto o rincuorarli in caso contrario". Da quella la promozione della Lega Pro, il presidente Simoni è ancora al suo posto e ogni tanto ricorda il coro che all’età di undici anni, con i compagni, cantava all’indirizzo della beneamata: "Olio e petrolio, benzina e minerale, per battere la Fermana ci vuole la Nazionale".

Gaia Capponi