Il saluto per i marittimi

I pescatori di San Benedetto riprendono il mare dopo il fermo biologico, ma la ripresa è segnata dal dolore per la perdita di un collega e dalle polemiche per la mancanza di sostegno economico.

Il saluto per i marittimi

I pescatori di San Benedetto riprendono il mare dopo il fermo biologico, ma la ripresa è segnata dal dolore per la perdita di un collega e dalle polemiche per la mancanza di sostegno economico.

I pescatori di San Benedetto sono tornati in mare dopo un mese e mezzo di fermo biologico. I motori dei pescherecci si sono riaccesi ieri, allo scoccare della mezzanotte, riportando vita e movimento al porto dopo settimane di un silenzio iniziato alla metà del mese di agosto. Una ripresa delle attività segnata però dal dolore per la scomparsa di Tommaso Fioravanti, morto in un incidente durante la pesca della lampara. (Le lampare osservano un diverso periodo di fermo biologico). Inoltre, il ritorno in mare è stato caratterizzato da polemiche per la durata del fermo, giudicata eccessiva da molti pescatori, e per la mancanza di un adeguato sostegno economico. Gli armatori hanno lamentato il fatto che la copertura finanziaria non sia stata sufficiente a garantire un compenso adeguato per il periodo di inattività, creando difficoltà nel sostentamento delle famiglie e nel mantenimento delle imbarcazioni. Alla ripartenza delle attività, nel cuore della notte, si sono presentati il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo, la comandante della Capitaneria di Porto, Alessandra Di Maglio, e il vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto, Ripatransone e Montalto, Gianpiero Palmieri, accompagnato da don Giuseppe Giudici, punto di riferimento per gli operatori del porto.