
Festa fino all’alba, dopo la Quintana di agosto, al sestiere di Porta Romana, per celebrare il diciottesimo Palio vinto dai rossoazzurri, il secondo personale per il giovane Lorenzo Melosso. Il cavaliere ascolano è stato portato in trionfo da tutti i sestieranti e lui, con la sua proverbiale umiltà, li ha ringraziati uno ad uno. La serata, nella sede di viale Treviri, è stata caratterizzata da birra a fiumi e mezze maniche, da tanta musica e soprattutto dai cori dedicati a ‘Lollo’, così come Lorenzo è chiamato a Porta Romana. Presenti, ovviamente, anche i familiari di Melosso, dal papà Franco (anche lui ex cavaliere della Quintana e vincitore di due giostre per il sestiere di Sant’Emidio), alla mamma e all’affezionato nonno. A celebrare la vittoria anche Emanuele Capriotti, storico plurivincitore rossoazzurro (otto Palii conquistati) e tra i ‘maestri’ di Lorenzo. Immancabili, ovviamente, il caposestiere Luigi De Santis e il console Gigi Tulli. "Il nostro cavaliere è stato strepitoso – ha commentato De Santis -. Potrebbe sembrare che fosse una giostra facile da vincere, dopo l’uscita di scena di Innocenzi e l’infortunio di Lionetti. Invece, chi conosce bene la Quintana sa che non è proprio così. Ci voleva coraggio a rientrare in pista dopo quanto accaduto alla Piazzarola e Lorenzo, dal punto di vista emotivo, è stato straordinario. Anzi, è addirittura riuscito ad abbassare il tempo nel corso della seconda tornata. Ribadisco, il nostro ragazzo ha disputato una gara stratosferica". Felice, comprensibilmente, lo stesso Melosso. "Dedico il successo alla mia famiglia e a tutti i miei amici – ha proseguito il cavaliere rossoazzurro -. Questa è una vittoria importante ma non nego di essere un po’ rattristato per quanto capitato a Nicholas Lionetti e al cavallo Look Amazing, in sella al quale vinsi lo scorso anno a Foligno". Tornando alla Quintana di domenica, anche sui social ci sono stati tantissimi apprezzamenti per la splendida riuscita del corteo storico, che ha catalizzato l’attenzione degli spettatori sia all’andata che all’uscita dal campo dei giochi. Inutile negare il fatto che le più applaudite siano state le sei dame. A cominciare da Maja Alberti di Porta Solestà e Valeria Camaiani di Porta Romana, entrambe molto eleganti e decisamente a proprio agio nel ruolo di ‘signore’. Affascinante anche Marianna Velenosi, ‘dama della rosa rossa’ per il sestiere di Sant’Emidio, così come Valentina Formica di Porta Tufilla. Non ha tradito le attese neanche Romina Ripani, dama di Porta Maggiore e moglie del caposestiere Marco Regnicoli, che ha mostrato un abito completamente nuovo. Applausi pure per Maria Giovanna Allevi della Piazzarola e per tutti i circa mille figuranti che, ancora una volta, hanno proiettato la città indietro nel tempo.
Matteo Porfiri