Il vertice per l’accoglienza: si pensa agli hotel Covid

Si è svolta ieri una riunione tra Regione Marche, Protezione Civile, Prefetture delle Marche e l’Anci per affrontare i vari aspetti organizzativi connessi all’arrivo di profughi ucraini. Vi ha preso parte naturalmente anche il prefetto di Ascoli De Rogatis. Preso atto che gli arrivi di profughi sono al momento graduali, sporadici e organizzati da familiari e conoscenti, le esigenze logistiche da affrontare sono legate soprattutto agli aspetti sanitari, alla regolarizzazione della presenza dei profughi per i permessi di soggiorno, alle esigenze abitative e ai sostegni economici. Per l’esame dei flussi dei profughi è stato costituito tra gli enti un coordinamento per la gestione dell’emergenza. E’ stato convenuto che gli enti locali potranno segnalare tempestivamente alle autorità di pubblica sicurezza e sanitarie la presenza nei propri territori di cittadini ucraini pervenuti a seguito del conflitto. In ottemperanza a quanto stabilito dalle autorità statali, ai profughi sarà rilasciato un permesso di soggiorno con validità per alcuni mesi. Il sistema sanitario della Regione diramerà specifiche istruzioni per l’assistenza sanitaria del caso. La Regione valuterà l’utilizzo di Hotel Covid (era stata prevista la chiusura il 31 marzo) per la quarantena dei cittadini ucraini; inoltre ricercherà soluzioni abitative disponibili. È stata inoltre ribadita la possibilità di utilizzo di strutture Cas (centri di accoglienza straordinaria) gestite dalle Prefetture e Sai (sistema di accoglienza ed integrazione) gestite dagli enti locali.

p. erc.