MARCELLO IEZZI
Cronaca

Il weekend dopo il delitto: tutto liscio, o quasi

San Benedetto frastornata dall’omicidio di Amir. Si vedono ancora tanti minorenni in gruppi fino a tarda notte con atteggiamenti spavaldi

Il luogo dell’omicidio di Amir Sgattoni

Il luogo dell’omicidio di Amir Sgattoni

Un fine settimana carico di tensione a distanza di una settimana dall’omicidio di Amir Bhenkarbush, 24enne d’origini nord africane che risiedeva a Giulianova, ferito mortalmente con una coltellata sul lungomare di San Benedetto. Non ci sono stati disordini e neppure giovani ubriachi da dover richiedere l’intervento delle forze dell’ordine e degli operatori del 118. Verrebbe da dire che tutto è filato liscio ma, secondo le forze schierate in campo specificatamente per la movida, (carabinieri, polizia, guardia di finanza e, fino a mezzanotte, polizia locale), cui si aggiungono le pattuglie del nucleo operativo dei carabinieri e la volante del commissariato in attività di controllo del territorio, sono stati notati ancora tanti gruppi di ragazzini che girano fino a tarda notte. Di fronte alla massiccia presenza delle forze dell’ordine, che li marca in modo stretto, sono apparsi piuttosto insofferenti.

E’ una situazione apparsa piuttosto ‘calda’ e l’aumentata visibilità delle forze dell’ordine contribuisce a far mordere il freno ai gruppi di minorenni, formati da 10-15 unità, che continuano a mantenere un atteggiamento a dir poco spavaldo e provocatorio. La cosa che desta una riflessione è che la maggioranza dei ragazzi minorenni, che arriva dal vicino Abruzzo, da Teramo, Alba Adriatica, Giulianova e Corropoli, ha dichiarato di essere stati accompagnati dai genitori perché nelle loro località non ci sono divertimenti e a San Benedetto trovano lo svago di cui hanno bisogno. Dunque, dopo tutto quello che è accaduto una settimana prima, con una feroce rissa a colpi di coltelli e machete, con l’omicidio di un ragazzo di 24 anni, con diversi feriti e cinque arresti, tutto va avanti come nulla fosse accaduto? I genitori delle località limitrofe hanno continuato ad accompagnare i loro ragazzi nel cuore di una città dove prima dell’omicidio di domenica scorsa vi era già stato l’accoltellamento di un nord africano trasportato all’ospedale di Ancona ed altre vicende di inaudita violenza come gli scontri tra baby gang. "A San Benedetto ci divertiamo" hanno risposto ragazzini poco più che quindicenni alle forze dell’ordine durante i controlli di sabato. Bene. Ben venga la socializzazione, il divertimento, la goliardia, ma lontani da alcool, droga e aggressioni in branco o fra branchi. La consistente presenza delle forze dell’ordine resta determinante per smontare l’idea di ragazzi che, eccitati da fattori esterni, quello che pensano fanno.

Marcello Iezzi