Era accusata di aver imbrattato le vetrine delle macchinette che distribuivano bibite e merendine in piazza Arringo, ma alla fine è stata assolta. E’ quanto successo ad una donna ascolana che era stata colta dalle telecamere di sorveglianza del locale a piazza Arringo (che ora non c’è più) mentre segnava con un oggetto appuntito la macchine distributrici. A fronte della querela del titolare dell’attività la Procura di Ascoli ha contestato due reati alla donna ascolana; il primo riguardante il deterioramento del bene (la macchina distributrice) e il secondo, in subordine, il semplice imbrattamento. Riguardo l’accusa di danneggiamento, la difesa sostenuta dall’avvocato Giuseppe Falciani si è basata sul fatto che con il cambio della normativa questo reato non è più punito in assenza di minaccia o violenza sulla persona. Per altro va detto che il titolare del bene imbrattato aveva fatto una sorte di remissione di querela quando ha testimoniato durante il processo, che non era stata però formalmente accettata dall’imputata rimasta contumace. Il giudice ha emesso una sentenza complessivamente assolutoria.
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